Milano-Cortina: Malagò, un calvario ma non mi sono pentito 

"E' un calvario, ma non mi sono pentito" di avere puntato sulle Olimpiadi del 2026 con Milano-Cortina. "Questo è un paese scientificamente impostato, salvo grandi eventi sportivi non si è costruito nemmeno un impianto pubblico da Roma '60 e Cortina '56, sfido chiunque a dimostrare il contrario. Io che sono portabandiera di questo mondo dico: come possiamo migliorare e crescere se non c'è infrastruttura?". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, soffermandosi sui problemi organizzativi che scandiscono l'avvicinamento ai Giochi di Milano-Cortina. "I governi da Cortina '56 non sono mai riusciti a costruire un palazzo dello sport pubblico, è tutta roba vecchia, per cui lo dico: è un calvario, ma secondo me sarà la migliore Olimpiade di sempre e sarà un successo". Malagò fa poi l'esempio delle Atp Finals a Torino: "Si parla molto di tennis, ma perché Torino è riuscita a vincere la partita? Senza le Olimpiadi di Torino quel palazzetto (il Pala Alpitour, ndr) non si sarebbe mai fatto". Poi conclude: "In un altro paese avrei potuto dire che forse mi sono pentito, ma in Italia no".

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