Centrodestra, primarie in bilico
11:50 Domenica 18 Novembre 2012 1L'election day al 10 marzo impediscono le consultazioni all'americana. Si attendono (altre) nuove regole, forse un'unica data a metà dicembre. Ma Crosetto non demorde: "La mia candidatura resta, finché me lo consentono"
Non sarà caucus e le primarie del Pdl rischiano di finire nel caos. Con l’anticipazione del voto al 10 marzo sembra allontanarsi l’ipotesi di consultazioni regione per regione come aveva deciso il partito. «Chiederò al presidente Berlusconi - ha detto ieri Angelino Alfano - la riconvocazione dell’ufficio di presidenza per assumere decisioni definitive che riguarderanno la formula delle primarie e il loro svolgimento». E ha aggiunto «non facciamo in tempo» a farle all’americana. Il segretario ha detto che comunque «le procedure per le primarie vanno avanti così come la raccolta firme». E quindi anche Guido Crosetto va avanti, almeno fin tanto che le condizioni glielo consentono. L’ex sottosegretario alla Difesa non nasconde la situazione paradossale in cui «uno dei contendenti è quello che scrive le regole del gioco, regole che peraltro cambiano continuamente», dice allo Spiffero. Certo, in un quadro siffatto giocare diventa impresa ardua, ma non demorde e, soprattutto, non ha alcuna intenzione di ritirarsi, come invece riferiscono le voci artatamente diffuse dai vertici piemontesi del partito: «Mollo? La lascio vinta agli Scajola? Si, potrei. Mia madre lo dice da tempo. Un lavoro serio ce l’ho», ha scritto in un tweet.
La candidatura è stata presentata e la raccolta delle firme è in corso, secondo il timing definito nell’ultima riunione a Palazzo Grazioli. E anche la schiera dei supporter si amplia, pur non potendo contare sulla struttura di partito, su apparati e correnti: ai tradizionali fedelissimi Alberto Cirio, Lorenzo Leardi, Enrico Costa e Gaetano Nastri, si è aggiunto nelle ultime ore l’ex radicale Marco Taradash. Un consenso diffuso su tutto il territorio nazionale, soprattutto tra i delusi e nell’area liberale, che vedono nel gigante di Marene l’ultima occasione per dare uno scrollone al centrodestra. «La mia è una sfida sui contenuti – spiega, rivolgendosi all’establishment regionale tutto avvinghiato al segretario nazionale -. Ho l’ambizione di aggregare idee e uomini attorno a un progetto politico per il Paese, lascio ad altri i tatticismi volti solo ad assicurare ricandidature. Ripeto, io un lavoro ce l’ho»