Palenzona “benedice” il cambio in Crt
16:30 Lunedì 26 Novembre 2012 1Il vicepresidente di Unicredit avvistato all’ingresso del grattacielo di piazza Solferino, abitazione di Marocco. Con le dimissioni di Comba parte il rinnovo dei vertici di via XX Settembre. La nomina del notaio degli Agnelli nel prossimo consiglio di indirizzo
All’ora di pranzo è sceso dalla sua auto blu e ha raggiunto speditamente, per quanto glielo consente la sua mole, l’ingresso del grattacielo di piazza Solferino. All’ultimo piano ad attendere Fabrizio Palenzona c’era Antonio Maria Marocco, amico di lunga data, uno dei grandi vecchi del giro agnellesco, notaio in pensione e, soprattutto, candidato alla presidenza della Fondazione Crt. Ha voluto così dare, anche simbolicamente, il suggello all’operazione per un cambio di guardia di quella che considera a tutti gli effetti “casa sua”, perno dell’architrave di potere che ha portato il “camionista” di Tortona ai vertici della finanza nazionale. Con ogni probabilità nel dare la benedizione ha voluto sincerarsi che tutti i tasselli del puzzle finiscano alla fine per combaciare: Marocco al piano nobile di via XX Settembre, il trasferimento del “pupillo” Giovanni Quaglia in piazza Cordusio, gli assetti complessivi futuri (anche in rapporto con la consorella Compagnia di San Paolo).
Con le dimissioni di oggi di Andrea Comba, che ha guidato ininterrottamente la fondazione da oltre 18 anni, si apre ufficialmente l’iter per il rinnovo degli organismi dirigenti, anticipando di qualche mese la loro scadenza naturale (fissata nella primavera prossima). «Sono stato eletto presidente della fondazione Cassa di risparmio di Torino il 21 luglio 1994 - ha ricordato Comba in una nota - Sono quindi quasi 19 anni di ininterrotto esercizio di una funzione che mi onora e desidero ringraziare il consiglio di indirizzo che ne è stato l'artefice, il consiglio di amministrazione e tutti i collaboratori che mi hanno validamente supportato. Dalla sua costituzione a oggi - continua - la Fondazione ha deliberato oltre 1 miliardo di euro a favore di Torino, del Piemonte e della Valle d'Aosta; e ciò partendo da poco più di 10 milioni di euro».
La Crt, che è uno dei principali azionisti di Unicredit con una quota del 4,26%, cambierà pelle e molti dei 24 membri del consiglio di indirizzo dovranno lasciare la poltrona. Secondo lo statuto il consiglio uscente designerà 8 componenti del futuro parlamentino, il resto sarà appannaggio degli enti. La decisione di anticipare i tempi, riferisce una fonte interna, è stata dettata dalla necessità di evitare “l’ingorgo istituzionale”, causato dalle elezioni politiche, almeno per quanto riguarda la poltrona principale. E quindi, così come era stato annunciato per Intesa Sanpaolo (anche se ora la banca sembra essere tornata alle data “istituzionale” dell'assemblea di bilancio) si punta a chiudere la partita entro l’anno. Largo consenso, quindi, sul nome del successore, l’arzillo 78enne Marocco, figura in grado di assicurare – chissà ancora per quanto – la tenuta dei sempre più fragili equilibri di potere interni al milieu subalpino.


