Lo Russo in Compagnia di Gilli: la decisione è (quasi) ufficiale
15:41 Mercoledì 14 Febbraio 2024Non piace praticamente a nessuno, a Torino pochi ne ricordano persino la faccia, da anni sta a Washington. Agli occhi del sindaco proprio per questo l'ex rettore del Politecnico potrà garantire "autonomia" della fondazione San Paolo. Che dirà Messina?
I più non sanno neppure che faccia abbia. Per qualcuno è addirittura un “marziano a Torino”, altri ne parlano come di un “imbucato” se non di un “intruso” in compagnia. Anzi, della Compagnia di San Paolo. Non è propriamente un’accoglienza trionfale quella che attende l’ex rettore del Politecnico, attuale consigliere scientifico presso l’Ambasciata d’Italia negli Stati Uniti, Marco Gilli. Anche se, naturalmente manca ancora l’ufficialità, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, cui spetta per prassi
l’indicazione della guida della fondazione di corso Vittorio Emanuele, ha sciolto le riserve e preso la decisione che comunicherà nei tempi e nei modi previsti. Prima dell’ufficialità la designazione, infatti, dovrà passare al vaglio anche di Carlo Messina, il potente ceo di Intesa Sanpaolo che quando si tratta di suoi azionisti è particolarmente attento. Difficile che si limiti a ratificare scelte altrui, per quanto rispettoso del ruolo delle istituzioni, senza entrare nel merito. E lo farà sulla base delle informazioni dettagliate (assai dettagliate) che, in queste settimane, sono planate sul suo tavolo al secondo piano del Palazzo delle Colonne.
Da quanto trapela in queste ore da Palazzo di Città, ci sarebbe più di un motivo alla base della scelta del sindaco caduta su uno dei pochi nomi che, negli ultimi tempi, circolavano con più chance per la successione a Francesco Profumo. Una rosa ridotta poi a due: Gilli e Luca Asvisio. Paradossalmente, ma non troppo per chi conosce l’indole del primo cittadino, a rafforzare ulteriormente la sua convinzione sarebbe stata l’esplicita contrarietà di numerosi stakeholder cittadini proprio verso l’ex rettore. Basterebbe ricordare l’intemerata contro la tradizione dei “professori” alla guida della cassaforte piemontese arrivata dal mondo dell’industria o la bordata dell’ex presidente Luca Remmert. Ma non solo da quella parte erano giunti al sindaco segnali contrari nei confronti dell’accademico, persino nel suo inner circle non sono mancate le voci critiche e dissonanti. Valutazioni che agli occhi di Lo Russo, mai tenero nei giudizi verso l’establishment cittadino, rappresentano invece quasi una benemerenza: la garanzia di possedere i tratti di “autonomia e indipendenza” che lui ha posto in cima tra le principali qualità del futuro presidente.
Torinese, classe 1965, professore ordinario di Elettrotecnica, numero due in corso Duca degli Abruzzi durante il regno di Profumo, il più giovane dei Magnifici al momento della sua elezione, Gilli è il rettore che ha messo in cattedra l’attuale sindaco e ne ha seguito i primi passi nell’Ateneo e nelle sue proiezioni internazionali. Passate le consegne al pirotecnico Guido Saracco è volato oltreoceano, sparendo per anni dalla circolazione, impegnato in un incarico che, per quanto prestigioso, non sembra avergli accresciuto la sua già scarsa notorietà. Fino alla “chiamata” di Lo Russo.