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Confindustria, escluso Gozzi: sarà duello Orsini-Garrone

Colpo di scena notturno nella corsa per la presidenza di viale dell'Astronomia. I saggi azzoppano alla volata finale il patron della Duferco e lui minaccia di ricorrere alla magistratura. Confronto sui programmi nel consiglio generale del prossimo 21 marzo

Sono Edoardo Garrone e Emanuele Orsini i due candidati ammessi al voto del 4 aprile, per eleggere il nuovo presidente di Confindustria. È stata la commissione di designazione a comunicarlo, in una lettera indirizzata ai presidenti dei soci effettivi e ai componenti del consiglio generale. Antonio Gozzi esce quindi dalla corsa per la guida di viale dell’Astronomia. Una decisione assunta all’unanimità e che dà il via libera al duello tra mister Erg e l’imprenditore emiliano ad illustrare i rispettivi programmi nella riunione del consiglio generale del prossimo 21 marzo per il successivo voto di designazione, già in calendario per il prossimo 4 aprile. Dal voto uscirà un solo nome, il presidente designato, per l’elezione andrà al voto in assemblea il 23 maggio.

“Dopo aver dichiarato conclusa la fase delle consultazioni abbiamo dedicato questi giorni ad una analisi di tutte le indicazioni di preferenza raccolte'”, spiega la commissione di designazione. '”Abbiamo lavorato in stretto coordinamento con il collegio speciale dei probiviri confederale, al quale – si legge nella lettera – sono assegnate dallo statuto confederale specifiche funzioni di accompagnamento dei processi elettorali e di interpretazione della normativa interna, acquisendone il parere di piena conformità su alcuni passaggi procedurali che abbiamo posto in essere nonché puntuali valutazioni di merito sul rispetto dei comportamenti richiesti dallo statuto confederale che evidenzieremo nella nostra relazione della prossima settimana”. In sette giornate di consultazione è stato coperto l’intero territorio nazionale, in rappresentanza di circa l’80% dei voti assembleari e del 73% dei componenti del consiglio generale, “garantendo il massimo coinvolgimento del sistema associativo£, conclude la commissione.

Nei giorni scorsi, dopo il ritiro di Alberto Marenghi, erano arrivate le ultime indicazioni. Umbria e Reggio Emilia per Antonio Gozzi, Brindisi per Emanuele Orsini, Avellino per Gozzi e Orsini a parità di voto. E, così, al voto del Consiglio generale, secondo le indiscrezioni, pareva che dovessero andare in tre. Scenario mutato da quello che tra i sostenitori del patron di Duferco definiscono un “colpo di mano notturno”, cui potrebbe opporsi addirittura ricorrendo alla magistratura.

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