Il Terzo Polo tenta l’azzardo: “Candidiamo noi Profumo”

L’avance di Vernetti al rettore perché torni in campo alla guida di un listone civico. Api, Fli e Udc: “Pronti a rispettare tutte le condizioni della lettera ai cittadini”. Il professore non chiude la porta: “Parliamone”. E se davvero si riaprissero i giochi anche in casa democratica?

 

Profumo8 Il Pd nel tentativo di archiviare rapidamente il “caso Profumo”, celando dietro la formula rituale del “rammarico per l’occasione mancata” la magra figura rimediata, non ha fatto i conti con il colpo di coda che potrebbe riservare il combinato disposto tra lo stato d’animo ferito del rettore e l’esigenza di sparigliare i giochi da parte del Terzo Polo. Api, Udc e Fli non considerano affatto chiusa la vicenda e, anzi, in queste ore hanno intensificato il pressing su Francesco Profumo ricevendone, pare, una risposta nient’affatto negativa.

Gianni Vernetti, che lunedì ha avuto un lungo colloquio con il professore, rilancia: «Siamo pronti a rispettare tutte le condizioni contenute nella lettera ai torinesi: il profilo civico della candidatura di Profumo, la costruzione di un programma innovativo per la città, l’allargamento delle alleanze. Punti che peraltro sono pienamente in sintonia con le nostre posizioni».

 

La mossa del luogotenente di Rutelli, condivisa con Alberto Goffi e Roberto Rosso, cerca di riaprire la partita: «Mi è sembrato di cogliere, da parte del rettore, una grande amarezza per il modo in cui il Pd ha liquidato le questioni da lui poste come pregiudiziali alla candidatura». Profumo forse si aspettava un rilancio? In quella concitata domenica pomeriggio, quando il piccolo scrivano di corso Duca era alle prese con la missiva, c’era forse lo spiraglio per un esito positivo, lo spazio per rimettere in carreggiata i rapporti abbondantemente compromessi dalle bordate di Sergio Chiamparino? «Non lo so – dice Vernetti, più abbottonato del solito – è soltanto una mia impressione». Potrà il rettore accettare l’offerta del Terzo Polo anche se questa non si configurerebbe come una designazione politica? Le speranze che il professore accolga l’appello sono ridotte al lumicino: «ci vorrebbe un supplemento di responsabilità da parte di tutti, a cominciare dal Pd. Profumo, di questo ne sono certo, a fronte a un esplicito cambio di clima potrebbe ripensarci. Il tempo stringe». Ma il tempo, in politica non è una variabile indipendente.

print_icon