POLITICA & GIUSTIZIA

Caso Visibilia, Santanchè fa il bis. Chiesto un secondo rinvio a giudizio

Il filone di inchiesta riguarda la galassia della società di cui è stata proprietaria e amministratrice e vede indagato anche il compagno Dimitri Kunz. La situazione della ministra si complica e Meloni potrebbe presto allontarnarla dal governo

La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per la ministra del Turismo Daniela Santanchè e altre 16 persone, tra cui il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero e per tre società nel filone dell’inchiesta per falso in bilancio sul caso Visibilia, il gruppo fondato dalla senatrice di FdI e dal quale ha dismesso cariche e quote nel 2022. Nella prima tranche sulla vicenda Visibilia, che vede imputati, per truffa aggravata all’Inps sulla cassa integrazione nel periodo Covid, Santanchè e altre due persone, tra cui Kunz, e due società, per il 9 ottobre è fissata l’udienza preliminare.

Visibilia, già concessionaria di spazi pubblicitari per il quotidiano Il Giornale nell’era Berlusconi, aveva poi rilevato dalla Mondadori nel 2013 il periodico Ville & Giardini, e a seguire Ciak, testata dedicata al cinema, Pc Professionale, specializzata nell’informatica, nonché riviste di cronaca popolare come Novella 2000 e Visto. I pm contestano la falsità delle comunicazioni contabili 2016-2020 di Visibilia Editore spa, cioè della società quotata della quale dal 2016 fino al 13 gennaio 2022 Santanchè era stata presidente (poi sostituita dal compagno Dimitri Kunz), e nella quale aveva progressivamente diluito le quote (anche nel quadro di un prestito convertibile molto propizio per il fondo arabo Negma e molto criticato dagli azionisti di minoranza coagulati da Giuseppe Zeno), sino a scendere sotto il 5% appena prima di diventare ministra a fine ottobre 2022 e poi uscire del tutto. La richiesta di processo è per 17 persone, tra le quali anche il compagno Dimitri Kunz e l’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia.

A cose fatte, aveva dunque azzeccato il pronostico il componente del collegio sindacale di Visibilia che, intercettato con Dimitri Kunz compagno della senatrice Santanchè, all’emergere dell’indagine profetizzava mestamente: “Ci hanno contestato il debito, e quello lo paghi... Invece questa roba qui, che è l'avviamento (...) non lo so se riusciamo a chiuderla in fase istruttoria o se finiremo a processo (...) perché l'hanno costruita come l'han voluta costruire, male, ma là è il rischio ... là il rischio di andare a procedimento ce l'abbiamo, purtroppo». L'avviamento, cioè il valore intrinseco della società, è infatti uno dei punti cruciali del procedimento, perché per i pm Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, titolari con la procuratrice aggiunta Laura Pedio del fascicolo, sarebbe dovuto essere svalutato a zero sin dal 2016, e invece fu mantenuto nell'attivo dei bilanci per un valore intorno ai 3 milioni di euro.

I bilanci che saranno scrutinati dall’udienza preliminare sono quelli di Visibilia Editore dal 2016, di Visibilia srl dal 2014, di Visibilia Editrice srl dal 2021. L’udienza preliminare nella quale la giudice Tiziana Gueli dovrà decidere se accogliere o no la richiesta di processo per l’ipotizzata truffa allo Stato era stata fissata al 9 ottobre, ora per il filone sul falso in bilancio il fascicolo andrà a un altro giudice che fisserà un’altra data anch’essa in autunno, ponendosi solo in un secondo momento il tema della eventuale riunione dei due filoni.

La definizione dei procedimenti avviene dopo 18 mesi di accertamenti e a quasi un anno dal traumatico infrangersi dell’ultimo tentativo di salvataggio ad opera dell’imprenditore della gestione di condomini Luca Reale Ruffino, che sia con la sua società Sif sia in proprio aveva rastrellato in Borsa le azioni di Visibilia Editore senza darne le dovute comunicazioni alla Consob, fino ad acquisirne il controllo: dopo il suo suicidio il 5 agosto 2023 le indagini della Procura (in un fascicolo solo nominalmente iscritto per motivi tecnici con l’ipotesi di istigazione al suicidio) non hanno trovato alcun nesso tra la morte e la scalata a Visibilia, ma intanto gli eredi di Ruffino hanno dismesso qualunque interesse per il rilancio o quantomeno il salvataggio di Visibilia.

A questo disimpegno ha fatto seguito a inizio marzo 2024 il commissariamento deciso per 6 mesi dal Tribunale civile del gruppo Visibilia Editore-Visibilia Editrice per «gravi irregolarità» e atti di «mala gestione» che rischiano di comprometterne in «modo rilevante» una «ordinata “uscita dalla crisi”», e che hanno spinto i giudici a nominare l’amministratore giudiziario Maurizio Irrera: percorso che in futuro potrebbe arrecare ulteriori guai a Santanchè stavolta di natura fallimentare (ipotesi di bancarotta), mentre pure altre società nella sua ex orbita (Ki Group, Bioera, Biofood) sono alle prese con il Tribunale civile per le proprie barcollanti condizioni.

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