Esclusi eccellenti e "raccomandati", Vercelli inaugura la giunta Scheda
16:33 Giovedì 04 Luglio 2024Domani il sindaco presenterà la squadra. FdI sacrifica Lavarino che sarà presidente del Consiglio. Forza Italia tiene fuori Conte, campione di preferenze, che non la prende bene. E Gilardino promuove Locca, assessora senza neanche passare dalle urne
Verrà presentata domani la giunta di Roberto Scheda a Vercelli, ma nella città di Sant’Eusebio montano le polemiche. Prima il problema delle quote rosa, poi l’esclusione di un campione delle preferenze con Andrea Conte di Forza Italia (239 voti) che in queste ore si è sfogato sui social, sullo sfondo le trame di chi guida i tre principali azionisti del centrodestra sul territorio. La squadra del nuovo sindaco, classe di ferro 1942, sarà presentata domani ma i giochi ormai sono fatti.
Quattro gli assessori di Fratelli d’Italia, tre di Forza Italia e due della Lega in uno schema che accontenta qualcuno e scontenta molti. Il partito di Giorgia Meloni piazza Mimmo Sabatino vicesindaco (deleghe a Sport e Associazioni) e Stefano Pasquino (Ambiente e Attività produttive) che – pare attraverso i buoni uffici del sottosegretario Andrea Delmastro – passa davanti a Romano Lavarino, maresciallo dei Carabinieri in pensione, che molti vedevano bene con le deleghe alla Sicurezza. E invece sarà dirottato sullo scranno più alto del Consiglio comunale. In quota rosa FdI schiera Valeria Simonetta (Servizi sociali), forte dei suoi 229 voti e Martina Locca, capo segreteria di Davide Gilardino in Provincia. Curioso che proprio lei aveva lasciato la Lega un anno fa tenendo la linea di lealtà nei confronti di Andrea Corsaro e poi aveva deciso di non candidarsi in polemica con la decisione del centrodestra di candidare Scheda. Ora, su spinta di Gilardino cui è molto vicina politicamente, entrerà dritta in giunta senza neanche passare dalle urne.
Forza Italia promuove in giunta Massimo Simion, ex Lega, il secondo più votato dietro Conte, cui andrà il Bilancio e poi entra anche il segretario provinciale Antonio Prencipe (Decoro e Verde urbano), nonostante il magro bottino elettorale che l’ha tenuto fuori dall’aula consiliare. Per lui la giunta era l’unico modo di essere ripescato. Tra gli azzurri un altro braccio di ferro si è svolto attorno al nome della donna da inserire nella squadra di Scheda: rumors hanno parlato a lungo di Lella Bassignana, sorella di Francesca che dopo il riconteggio ha superato proprio Prencipe entrando in Consiglio, ma alla fine il partito ha scelto Elisa Cubito.
E veniamo alla Lega dove il più votato è stato Paolo Campominosi ed entrerà in giunta con la delega della Viabilità. Per il secondo nome Scheda avrebbe voluto Elisabetta Morandi, archietetto, ma i leghisti di antico conio hanno preferito una “di loro”, cioè una militante storica, e così la scelta è caduta su Ombretta Olivetti, già assessore nella giunta Corsaro e che passando dal Consiglio alla giunta lascerà il posto a Gian Carlo Locarni, che nonostante il posto da capolista e due anni e mezzo da assessore, non era riuscito a centrare l’elezione.
Nel Carroccio c’è chi mugugna per lo scarso peso che avrà la Lega nella prossima amministrazione. Certo il sindaco Scheda è espressione del partito di Matteo Salvini, ma piuttosto va considerato un indipendente. E sul numero di posti in giunta e soprattutto sulle deleghe forse il segretario provinciale Daniele Baglione avrebbe potuto fare di più. I più maligni sono pronti a scommettere che l’accondiscendenza di quest’ultimo nel condurre una trattativa “al ribasso” possa essere legata a un’altra partita che lo interessa in prima persona: quella per la guida di Asm dove il presidente Angelo D’Addesio ha dato le dimissioni all’indomani del voto e lui è consigliere di amministrazione.