ECONOMIA DOMESTICA

Iren, meno ricavi e poco utile

La multiutility presenta una semestrale al di sotto delle aspettative e comunque mostra il fiato rispetto ai principali concorrenti. Resta sempre molto alto e continua a crescere l'indebitamento finanziario: 4 miliardi. Il presidente Dal Fabbro: "Confermiamo guidance"

È una semestrale di luci e ombre quella di Iren. A conti fatti l’utile netto cresce del 2% (poco più di 2 milioni): 145,2 milioni di euro rispetto ai 143 milioni dello stesso periodo del 2023. La lieve crescita, spiega una nota della multiutility, è interamente imputabile all’incremento del tax rate che lo scorso anno “era significativamente inferiore”. I ricavi calano del 16,1% a 2.697,6 milioni, riduzione attribuibile ai ricavi energetici, influenzati per oltre 320 milioni dalla riduzione dei prezzi delle commodities in corso di normalizzazione dopo la crisi energetica degli ultimi anni, e per circa 48 milioni dai minori consumi ed effetti climatici. Con la fine del Superbonus, le riqualificazioni energetiche hanno reso 190 milioni in meno, mentre 42 milioni in meno sono riferibili a cambi di perimetro, dovuti al consolidamento di Sienambiente e AcquaEnna.

Fa meglio l’Ebitda che si attesta a 635,8 milioni (+4,8%), con l’ebit a 280,6 milioni (+13,1%). Tra i dati che preoccupano va notato l’indebitamento finanziario netto, che continua a crescere (stavolta del 2%) sfondando quota quattro miliardi: si passa dai 3.933 milioni di euro del 31 dicembre 2023 ai 4.013 milioni al 30 giugno 2024. Segnano poi un calo dell’8% gli investimenti lordi, 369 milioni di euro. L’energia elettrica totale prodotta è stata pari a 3.902,1 GWh, in calo del -1,2% rispetto ai 3.948,7 GWh del primo semestre 2023. La produzione di calore si attesta a 1.421,9 GWht in aumento del 8,9% rispetto ai 1.305,1 GWht corrispondente periodo del 2023. Complessivamente le volumetrie teleriscaldate ammontano a circa 101,1 Mmc in aumento del +1,5% rispetto ai circa 99,6 Mmc dei primi sei mesi del 2023.

Commentando i dati il vicepresidente esecutivo, Moris Ferretti, ha spiegato che “il 71% degli investimenti sostenuti nel periodo sono di natura sostenibile e consentono ad Iren di procedere rapidamente verso il raggiungimento dei target di piano industriale in materia di economia circolare, con il recupero di materia per oltre 560 tonnellate di rifiuti, di transizione energetica, con la nuova capacità rinnovabile, e di tutela della risorsa idrica, con il 71% delle reti idriche distrettualizzate”. Numeri che portano il presidente esecutivo Luca Dal Fabbro a confermare le indicazioni sulla guidance 2024: i dati del primo semestre “dimostrano che la strada tracciata, e confermata nel recente piano industriale, è quella corretta e consente al Gruppo una continua e solida crescita nel rispetto della sostenibilità finanziaria”. Secondo il top manager “gli importanti risultati economici sono supportati anche da rilevanti traguardi in termini industriali, come l’avvio del nuovo impianto fotovoltaico di Tuscania da 39Mw e l’acquisto delle autorizzazioni per la costruzione del primo impianto italiano agrivoltaico avanzato da 49Mw a Rovigo, oltre al proseguimento delle attività finalizzate al closing di Egea”.

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