Ecco il vero ponte di Messina: "Intesa, pilastro per il Paese"
14:47 Martedì 30 Luglio 2024Chiude il primo semestre ancora in crescita: 4,6 miliardi di utile netto. Conti che fanno felici gli azionisti. Ma il ceo della prima banca italiana sottolinea il programma di coesione sociale da 1,5 miliardi di euro previsto fino al 2027
Intesa Sanpaolo chiude il primo semestre con 4,77 miliardi di utile netto, in aumento rispetto ai 4,22 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Nel solo secondo trimestre, il numero è salito a 2,47 miliardi a fronte dei circa 2,3 miliardi previsti dagli analisti. I dati positivi del semestre permettono alla banca di garantire un significativo ritorno cash per gli azionisti: 3,3 miliardi di dividendi maturati nel semestre (che si aggiungono al buyback pari a 1,7 miliardi di euro avviato a giugno 2024). Intesa conferma inoltre la previsione di un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 2025 rispetto all'importo relativo al 2023, frutto di un payout al 70%. In borsa il titolo guadagna il 2%.
Alla luce dei risultati riportati nella prima metà dell’anno Intesa ha migliorato le stime di redditività, con “una prospettiva di utile netto per il 2024 e il 2025 oltre gli 8,5 miliardi” rispetto alla stima precedente di oltre 8 miliardi. “Nel primo semestre del 2024 – ha commentato il ceo Carlo Messina – Intesa Sanpaolo si conferma leader a livello europeo, una banca in grado di svolgere un ruolo unico a favore dell’economia reale e sociale del nostro Paese, grazie a risultati contraddistinti da: elevata redditività, sostenibilità, solidità patrimoniale e basso profilo di rischio. La nostra banca è un pilastro per il Paese, con un programma di coesione sociale da 1,5 miliardi di euro previsto fino al 2027, che si aggiunge al miliardo investito tra il 2018 e il 2021”.
Tornando al semestre, i proventi operativi netti sono migliorati del 9,6% a 13,6 miliardi, con interessi netti a 7,9 miliardi (+16,2%) e commissioni nette a 4,6 miliardi (+6,9%). Stabili (-0,1% a 5,2 miliardi) i costi operativi, per un rapporto cost/income migliorato al 38,3%. A fine giugno, l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’1,1% al netto delle rettifiche di valore e al 2,2% al lordo. Considerando la metodologia adottata dall’Eba, la percentuale si attesta all’1%. L’esposizione verso la Russia è ulteriormente diminuita di circa l’86% o di oltre 3,1 miliardi rispetto a fine giugno 2022 ed è inoltre scesa allo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del gruppo. I crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a stage 2.
Nel suo commento il ceo Messina si è soffermato sulla strategia industriale seguita da Intesa: “Abbiamo un modello unico in Europa per la consolidata leadership delle sue divisioni al servizio di famiglie e imprese, la significativa componente del Wealth Management Protection and Advisory, la gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza, l’offerta digitale tecnologicamente avanzata, la condizione di Banca Zero Npl e un profilo Esg di grande rilievo”. E ancora: “Il contesto relativo ai tassi di interesse è in evoluzione, potremo tuttavia affrontarlo con successo grazie alla significativa diversificazione del nostro business model e al risparmio che ci affidano famiglie e imprese, in crescita nel semestre di 48 miliardi di euro”, ha spiegato Messina.