Cgil, "Dongfeng in Italia? Il Piemonte si candidi"
16:47 Martedì 06 Agosto 2024
"In Piemonte, e in particolare nella provincia di Torino, ci sono tutte le condizioni che servono a impiantare una nuova produzione di autoveicoli. Serve la componentistica e in Piemonte c'è la metà dei componentisti italiani". Così Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte, commenta le indiscrezioni su un imminente accordo del governo con la casa automobilistica cinese Dongfeng. "Di edilizia industriale abbandonata ce n'è molta, ma c'è anche edilizia industriale efficiente a partire dagli stabilimenti che Stellantis tiene in ostaggio perché sottoutilizzati e potrebbe mettere a disposizione della reindustrializzazione e dell'occupazione", spiega Airaudo. "L'arrivo di un nuovo produttore in Piemonte e a Torino interesserebbe, tra nuova occupazione e uscita dalla cassa integrazione, tra gli 8.000 e i 9000 lavoratori. L'autunno in assenza di nuove produzioni di Stellantis o di nuovi costruttori in Piemonte sarà tragico. Si rischiano chiusure. Un nuovo costruttore che produca tra 100 e 150.000 vetture vuol dire 2.500-3.000 addetti di montaggio finale moltiplicato per 3 o 4 volte nella componentistica". Airaudo vede con favore l'ipotesi di "un ingresso dello Stato in attività di industrializzazione o reindustrializzazione perché permette di controllare i benefici di fondi pubblici che vanno alle imprese e non fare elargizioni a fondo perduto senza nessun controllo". "Al governo - conclude Airaudo - vorrei dire che dovremmo uscire dalla politica dei sussurri e degli spifferi, avremmo bisogno di un tavolo alla presidenza del consiglio in cui ci dicano se ci sono produttori davvero interessati all'Italia per quanti volumi, con quanti occupati e dove. Il Piemonte e la provincia di Torino hanno le carte in regola. Oltretutto qui c'è già una componentistica dell'elettrico".