Osapp, sul carcere di Torino intervenga la Corte dei Conti

"Il disinteresse per i problemi del carcere di Torino richiede a nostro avviso che altri organi e autorità responsabili in materia di ordine pubblico nonché anche deputati al controllo delle spese pubbliche, se ingiustificate o indebitamente destinate, si assumano l'onere degli interventi oramai indifferibili per il ripristino nelle carceri di idonee condizioni di vivibilità e di adeguata funzionalità". Così il segretario generale dell'Osapp, Leo Beneduci, commentando la situazione del carcere Lorusso e Cutugno del capoluogo piemontese, dove continua a mancare un comandante. "Non riusciamo a comprendere quali siano i motivi ostativi che impediscono all'amministrazione penitenziaria centrale di inviare/nominare un comandante di reparto titolare a fronte di una presenza di oltre 1.400 detenuti", afferma Leo Beneduci. A Torino, sottolinea l'Osapp "con oltre 140 primi dirigenti e altrettanti centinaia di dirigenti aggiunti di polizia penitenziaria esistenti sul territorio nazionale, le funzioni di comando della struttura sono affidate ad un appartenente al ruolo degli Ispettori del Corpo". "Logico domandarsi - prosegue il sindacalista - quale gioco nasconda tale mancata scelta, soprattutto se si considera che per strutture penitenziarie assai meno rilevanti nella regione, vengono designati da oltre un anno, a rotazione, dirigenti del corpo in missione forfettaria a 110 euro al giorno e altrettanto conseguente è chiedersi se la volontà dell'Amministrazione sia veramente rivolta a risolvere i problemi del più grande carcere del Piemonte. "Domandiamo alla politica se sia possibile e lecito che il personale del carcere debba restare privo di punti di riferimento, laddove gli viene, persino imposto di svolgere doppi turni di servizio giornalieri (12 o 16 ore continuative) e qualora termini il turno alle ore 23 di proseguire nel servizio notturno fino alle 7 del giorno successivo, conclude Osapp.

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