Amianto, tribunale Vercelli condanna l'Inail a risarcire vedova

Il tribunale di Vercelli ha condannato l'Inail al risarcimento previdenziale in favore della vedova di Vincenzo Patrucco, ex operaio di Casale Monferrato (Alessandria), che durante la sua attività lavorativa era stato esposto all'amianto. Questo aveva provocato la morte dell'operaio a 67 anni per un mesotelioma pleurico. Rita Sempio, assistita dall'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio nazionale amianto, riceverà mensilmente un'indennità di 1.740 euro, e tutti gli arretrati per una cifra di circa 150mila euro. La sentenza di condanna, spiegano dall'Osservatorio, è di gennaio, ma solo ora è passata in giudicato. Patrucco lavorava come trasportatore di cemento-eternit per una ditta casalese, esponendosi all'asbesto senza protezioni. La diagnosi di mesiotelioma è del 2016; dopo il decesso del marito, la donna si è vista respingere dall'Inail il riconoscimento della malattia professionale, e si è affidata al legale che ha presenta ricorso. I giudici di Vercelli hanno accolto le istanze del legale e condannato l'ente all'indennizzo. "L'Inail continua a negare il riconoscimento del mesotelioma causato dall'amianto e costringe i familiari a intraprendere lunghe azioni giudiziarie - commenta Bonanni -. La nostra battaglia non finisce qui, agiremo per avere dall'Inps anche le maggiorazioni contributive e la liquidazione della pensione di reversibilità".

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