Prove di larghe intese sulla Sanità. Piano "condiviso" per il Piemonte
Stefano Rizzi 07:00 Giovedì 08 Agosto 2024Dal Pd apertura di credito (condizionata) verso la road map della giunta Cirio per varare la nuova legge entro un anno. Valle: "È il tempo giusto, ma va usato bene". Il richiamo al rispetto dell'iter e del ruolo della commissione. "La prima bozza entro l'autunno"
“Un anno per dare al Piemonte un nuovo piano sociosanitario mi pare un tempo ragionevole, sempre che lo si utilizzi nella maniera corretta. Per dirla più chiaramente: se in commissione arrivasse ad aprile un testo che la maggioranza intende approvare a scatola chiusa, in quel caso, saremmo sulla strada sbagliata”. Quella giusta Daniele Valle, riconfermato consigliere regionale del Pd e vicepresidente della IV commissione presieduta dall’ex assessore leghista Luigi Icardi, mostra di coglierla o almeno lo spera nella road map tracciata dal titolare della Sanità Federico Riboldi nel colloquio di ieri con lo Spiffero.
Valle, che sempre dallo Spiffero aveva lanciato al rieletto Alberto Cirio la proposta di una costituente per il Piemonte, ovvero di una fase caratterizzata da spirito collaborativo basato su un “confronto schietto pur nella diversità dei punti di partenza”, aveva citato al primo punto proprio il nuovo piano sociosanitario. “Il centrodestra ha già una bozza di piano sociosanitario nel cassetto, che doveva portare in consiglio a marzo e che forse saggiamente ha deciso di sottrarre alla campagna elettorale. Ora lo presenti subito – aveva detto meno di un mese fa – e prendiamoci da qui a fine anno per una discussione davvero aperta, che coinvolga enti locali, sindacati, professionisti, associazioni dei pazienti e che dia un progetto di sanità alla nostra regione”.
Passano un paio di settimane e il neoassessore annuncia l’intenzione di portare all’approvazione il nuovo testo entro la prossima estate. Va osservato che non fa cenno alla bozza citata dal governatore, la quale salvo esistano più versioni sarebbe poi il lavoro preparato per sua stessa ammissione (e malcelata rivendicazione) da Icardi quando stava al posto di Riboldi. Difficile immaginare che finisca nel cestino, piuttosto è probabile che possa essere la base di lavoro su cui costruire quell’impianto normativo e di indirizzo di cui l’esponente di Fratelli d’Italia rimarca e di fatto anticipa “la forte impronta sociale”.
La risposta che arriva dall’opposizione dem e proprio da chi nella scorsa legislatura ha marcato con forza proprio il tema sanitario e oggi, non a caso, è vicepresidente della specifica commissione di Palazzo Lascaris, è improntata a una decisa apertura di credito, non senza chiari avvertimenti. “Più un piano è condiviso ed è frutto di una approfondita discussione, più risulterà solido ed efficace negli anni”, premette Valle. Ed è proprio sulla condivisione che basa il suo ragionamento e i messaggi ad assessore e maggioranza. “Credo che l’arrivo in commissione, entro l’autunno, della prima bozza sarebbe un segnale positivo e renderebbe possibile quel percorso destinato a portare l’estate prossima in aula il testo per il voto”. Parla di prima bozza, Valle e non è un dettaglio da poco. Lo spiega egli stesso, sottolineando come “al di là di formalismi e sterili polemiche è giusto che l’iniziativa parta dalla giunta”, ma “serve un confronto vero, nel merito che deve avvenire in commissione su una proposta che non abbia l’ambizione di essere il testo definitivo”. E sempre in commissione, per Valle, dovranno essere ascoltati quei portatori di interessi che Riboldi ha già annunciato di voler incontrare personalmente, senza che una cosa escluda l'altra.
Messaggio chiaro, insomma, di cui la maggioranza che ben conosce i meccanismi dei lavori in commissione dovrà tenere conto, tanto più per evitare di emulare ciò che proprio il centrosinistra fece, sia pure con la parziale giustificazione del piano di rientro, con la delibera 1-600 che ridisegnò con pesanti tagli la rete ospedaliera e venne portata in aula senza alcuna possibilità di discussione o modifica.