Tra moglie e marito non metterci Crt: Robazza sceglie Ogr, Zoppo la Ream
19:01 Giovedì 08 Agosto 2024Dopo le tre dimissioni di ieri, oggi è la volta del sindaco supplente: lascia la carica meno remunerativa. A furia di dimissioni in via XX Settembre rimarrà solo la presidente Poggi, che è poi quello che vorrebbe. Il 20 agosto CdI per la risposta al Mef
Un lifting a colpi di dimissioni sperando di offrire al Mef l’aspetto di una Fondazione che agisce nella piena trasparenza e nel rispetto delle norme, segnando una cesura netta con il recente e tumultuoso passato. E così, dopo avere incassato ieri il passo indietro di Davide Canavesio e Caterina Bima, il primo dall’ente e la seconda dalla partecipata Ogr, e registrata l’uscita del palenzoniano Marco Giovannini, oggi la presidente di Crt Anna Maria Poggi ha comunicato che Antonio Robazza, anche lui designato nel famigerato cda della “spartingaia” alle Ogr ha rassegnato le dimissioni dalla carica di sindaco supplente dell’ente. Una decisione che va nella direzione di mettere fine ai doppi incarichi, uno dei punti censurati nella lettera con le prescrizioni del ministero, e forse decisa anche per alleggerire la posizione di sua moglie, Maria Cristina Zoppo, la commercialista torinese membro del cda di Intesa Sanpaolo, planata alla presidenza di Ream. Al momento, sembra non creare problema il legame professionale con un altro componente dell’organo di controllo: Carolina Stampiggi, sindaco effettivo e, come recita il curriculum visibile sul sito “socio e procuratore di BDO Tax Srl”, di cui Zoppo è partner.
La presidente ciellina marcia spedita e cammina sulle teste che finora è riuscita a fare rotolare, anche se non è un mistero che il suo obiettivo originario (non del tutto accantonato) fosse quello di riuscire a far decadere l’intero consiglio di amministrazione. Impresa al limite dell’impossibile nonostante a parole almeno un paio di consiglieri (Antonello Monti e Maurizio Irrera) abbiano manifestato la disponibilità al beau geste salvo vincolarlo al contestuale e identico comportamento da parte dei colleghi. Eppure tra consiglieri dimessi e consiglieri indagati (si attendono a fine mese sviluppi dalla Procura di Torino), la reputazione nell’establishment cittadino a dir poco compromessa, il fiato sul collo del Tesoro e la mole di compiti per le vacanze da consegnare entro il 22 agosto, è un mezzo miracolo tenere in piedi la baracca di via XX Settembre.
Poggi spizza determinazione da tutti i pori e ostenta ottimismo, raccomanda dosi da cavallo di scrupolo (“Facciamo quello che chiede il Mef e anche qualcosa di più”) pur di salvare l’ente dall’onta del commissariamento. E tenersi stretta la poltrona. A costo di stoppare la sua amica Patrizia Polliotto, la cui modalità di cooptazione è contestata dal Mef, che oggi ha cercato di argomentare sull’infondatezza giuridica di alcune richieste pervenute dall’Autorità di vigilanza: non è il caso di fare gli azzeccagarbugli.
Per la presidente occorre tenere corte le briglie fino al prossimo 20 agosto, giorno in cui il Consiglio di indirizzo – che oggi ha accertato l’insussistenza di casi di incompatibilità tra i suoi componenti – recepirà il lavoro dei funzionari (che poveracci hanno dovuto rinunciare alle ferie) e darà il via libera a quelle modifiche a Statuto e Regolamento interno prescritte dal ministero.