LA SACRA RUOTA

Incentivi finiti, auto in panne: vendite -13%, tonfo Stellantis

Esaurito l'effetto delle misure governative. Nel complessivo calo delle immatricolazioni il gruppo presieduto da Elkann è quello che soffre di più. E in Italia tornano a scendere anche gli acquisti delle vetture elettriche. "Situazione di grave difficoltà"

L’effetto incentivi è finito. Dopo la crescita del 15% di giugno e del 4,7% di luglio, nel mese di agosto sono state immatricolate in Italia 69.121 auto, il 13,4% in meno dello stesso mese dell’anno scorso. Da inizio anno le auto vendute sono 1.080.447, in crescita del 3,8% sull'analogo periodo del 2023. I dati sono del ministero dei Trasporti. Forte calo per le immatricolazioni di Stellantis in Italia ad agosto: sono state 17.132, il 32,4% in meno dello stesso mese del 2023. La quota di mercato scende dal 31,8% al 24,8%. Negli otto mesi il gruppo ha immatricolato 335.883, in calo del 2,1% sull’analogo periodo dell'anno scorso, con la quota in calo al 31% contro il 32,9%.

L’effetto incentivi, che aveva portato le immatricolazioni in Italia a crescere del 15% in giugno e del 4,7% in luglio, pare essersi completamente dissolto con un risultato che, rispetto ai livelli ante-crisi, cioè rispetto ad agosto 2019, accusa una contrazione di ben il 22,5%. Il consuntivo dei primi otto mesi dell’anno presenta un calo del 18,5% sul 2019. Lo sottolinea il Centro Studi Promotor. “I livelli del 2019 – spiega – sembrano restare un miraggio per il mercato italiano e sono invece il primo obiettivo da superare. Le immatricolazioni nel 2019 erano infatti attestate su livelli non sufficienti per assicurare la regolare sostituzione delle auto più vecchie con la conseguenza di far crescere l'età media del parco circolante. Stupisce il fatto che resta ancora inutilizzato il 67,9% dello stanziamento per gli incentivi all’acquisto di auto con emissioni di Co2 da 21 a 60 grammi al chilometro e soprattutto il 32,3% dello stanziamento per le auto a combustione interna (cioè per le auto tradizionali) con emissioni di Co2 da 61 a 135 grammi al chilometro, stanziamento che in precedenti campagne veniva bruciato in pochi giorni. Questa è la prova più lampante della crisi del mercato dell’auto, che sembra destinato a ristagnare (in Italia, ma anche nel resto dell'Unione Europea) su livelli mediamente inferiori di almeno il 20% rispetto al 2019”.

Quanto all’effetto degli incentivi sulle elettriche “la quota pari al 3,6% era salita all’8,3% per scendere nuovamente in luglio al 3,4% e al 3,7% in agosto. Livelli questi molto lontani da quelli medi dell’Unione Europea”. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, i dati di agosto confermano “la situazione di grave difficoltà per il mercato dell’auto italiano penalizzato dai forti aumenti dei prezzi delle auto e da una transizione energetica che si rivela sempre più difficile. Magra consolazione è il fatto che difficoltà analoghe incontrano gli automobilisti degli altri paesi dell’Unione europea. È del tutto evidente che occorre rivedere la politica per l’auto anche a livello di Unione europea”.

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