Nuovi ospedali, riparte la rumba.
Pd incalza, assessore "convocato"
Stefano Rizzi 07:00 Martedì 03 Settembre 2024
Ennesimo rinvio della gara per la Città della Salute di Novara. Il dem Rossi chiede la convocazione della IV commissione, il presidente Icardi assicura tempi brevissimi. Audizione di Riboldi e del dg Zulian. Sanità banco di prova per il rapporto tra FdI e Lega
Fosse stata una corsa d’atletica, lo starter oltre alla pazienza avrebbe esaurito da tempo pure i doppi colpi per segnalare le false partenze. Che, nel caso della futura Città della Salute di Novara, ormai, hanno superato le sei. Tanti se ne contano tra annullamenti e rinvii della gara per affidare, con il sistema del partenariato pubblico-privato, la realizzazione del grande polo sanitario, vicenda sulla quale con l’approdo a breve in IV commissione di Palazzo Lascaris paiono destinate ad aprirsi le danze della nuova legislatura sull’edilizia sanitaria.
L’ultimo slittamento è quello disposto dal direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Gianfranco Zulian a fine luglio che sposta dal prossimo 30 settembre al 20 dicembre. Il motivo sta in una nota dell’Anac che segue le osservazioni formulate dall’Oice, l’associazione delle organizzazioni di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica sui tempi previsti per maturare alcuni requisiti previsti dal bando. Prima altri spostamenti in avanti della gara, in precedenza annullata per mancanza di concorrenti, erano stati fatti per mettere sul piatto cento milioni in più e poi di altri cento nella speranza di trovare chi sia disposto rispondere al bando, evitando che la grande opera resti come finora avvenuto un grande progetto sulla carta.
Una situazione che stenta a trovare casi analoghi. Basti pensare che alla gara recentemente procrastinata si arriva dopo un percorso che definire a ostacoli è poco. L’ultima sospensione del bando è della fine del 2023. Il giorno prima della scadenza del bando, il 30 dicembre, era arrivato lo stop proprio per evitare che la totale assenza di offerte imponesse di tornare, come nel gioco dell’oca, alla casella di partenza con tutte le procedure da rifare. Ma ancor prima di quella decisione era stato un susseguirsi di nulla di fatto, di proroghe e rinvii poi rivelatisi inutili. Il termine del 31 dicembre era arrivato dopo il rinvio del precedente fissato al 15 novembre e, prima ancora, di quello del 30 settembre che era stato a sua volta frutto della proroga della data inizialmente fissata al 5 agosto nel bando pubblicato il 24 febbraio con cui si cercavano imprese disposte a realizzare l’opera da 419 milioni di euro di cui di cui 189.519.300 milioni provenienti dallo Stato 9.974.700 dalla Regione e i restanti 199.494.000 in capo al privato. Cifre che erano state aumentate rispetto alla prima gara, quella che nel settembre del 2021 andò deserta. Ai fondi messi a disposizione dallo Stato vennero aggiunti 94 milioni e 4,7 quelli aumentati dalla Regione. Aumentata pure la durata della concessione da 17 a 19 anni. Roba da perderci la testa, oltre al tempo.
“Al netto dell’ultimo caso, è evidente che la gestione dell’intero bando ha presentato continui problemi e innumerevoli rinvii nonostante le centinaia di migliaia di euro spese per consulenze e verifiche”, sostiene il consigliere regionale, nonché segretario del Pd Domenico Rossi. “Il presidente Alberto Cirio non può solo annunciare nuovi ospedali, ma – avverte l’esponente dem – deve anche preoccuparsi che vengano costruiti”. Evidente, nella presa di posizione del consigliere, come già all’avvio dei lavori del consiglio regionale questo tema, insieme ad altri che riguardano la sanità, farà salire rapidamente il termometro politico e porrà in evidenza una serie di questioni in capo al nuovo assessore alla Sanità Federico Riboldi.
Proprio al suo predecessore, il leghista Luigi Icardi, neopresidente della IV commissione si è rivolto Rossi chiedendo di calendarizzare al più presto una seduta dedicata alla vicenda della Città della Salute di Novara. Rossi ha chiesto di convocare in audizione Zulian, il responsabile unico del procedimento Claudio Tambornino e lo stesso assessore Riboldi. Icardi ha assicurato che la convocazione avverrà in tempi molto brevi. Rassicurazione che non stupisce se si considera che i rapporti tra l’allora assessore e il direttore generale del Maggiore della Carità si erano fatti sempre più tesi proprio a causa della sequela di ritardi e intoppi nell’iter per la gara. Non di meno il nuovo ruolo dell’ex assessore lo pone in una posizione a cui non potrà che sostenere e se del caso difendere il proprio operato durante la scorsa legislatura anche su un fronte complicato come quello della realizzazione dei nuovi ospedali, ora in capo a Riboldi cui toccherà prendere in mano la situazione che assomiglia sempre più a una patata bollente.