SPETTACOLI

Todays, l’ultima notte salva il festival dal flop

Più che agli organizzatori di Reverse il mezzo insuccesso della rassegna va imputato al Comune e alla scelta di pubblicare il bando in ritardo. Un calendario dispersivo e l’infelice scelta di Mahmood hanno fatto il resto

Alla faccia dell’inclusività tanto sbandierata dall’assessora alla Cultura Rosanna Purchia, l’unica serata di successo del Todays festival è stata ieri sera, con 8.000 persone accorse per i Massive Attack pagando un biglietto che, in prevendita, arrivava a costare 64 euro. Non proprio regalato, visto che con circa 100 euro fino all’anno scorso si comprava l’abbonamento per tutto il festival. Per le altre sei serate del festival lo spazio della Confluenza, a essere buoni, è avanzato. Più che un festival una rassegna spalmata su 11 giorni, con diversi di buco e le due serate di martedì e giovedì scorso semideserte. I due eventi inaugurali in pieno agosto, all’ex Lutrario di Carlo Mollino, sono stati invivibili a causa del caldo, coi pochi avventori presenti costretti a uscire fuori per non soffocare, lasciando la pista da ballo semideserta.

Il salto dimensionale è sostanzialmente fallito, con diverse serate semivuote e un pubblico che, con l’eccezione di ieri sera, si è tenuto sulle 1.000-2.000 persone: sarebbe stato largo nella vecchia location di Spazio 211 che di posti ne aveva 3.000, figuriamoci alla Confluenza che ne può contenere quasi il triplo. Così tra il pubblico si è diffusa la sensazione di un flop. La scelta della nuova location sarebbe dovuta avvenire ragionando per tempo, mentre a febbraio, quando secondo gli addetti ai lavori era il momento di prenotare gli artisti, il Comune stava ancora liquidando la vecchia gestione del fondatore Gianluigi Gozzi, scelto dalla giunta Fassino 10 anni fa, per poi pubblicare un bando chiuso a metà aprile. Nel poco tempo a disposizione, va riconosciuto ai vincitori di Fondazione Reverse il merito di trovare due headliner forti come Lcd Soundsystem e Massive Attack.

Restano però forti dubbi sulle scelte artistiche. Perché il nuovo Todays non ha “deciso di osare”, come dichiarano all’unisono Purchia e l’assessore ai Grandi eventi Mimmo Carretta. Ha fatto esattamente l’opposto mettendo in scaletta Mahmood, un cantante pop da classifica, la scelta più facile per “fare i numeri”. E i numeri, tra l’altro, nella serata di Mahmood non sono arrivati. Ma anche solo vederlo nel palinsesto ha fatto allontanare gli affezionati alla vecchia formula di Todays, più ricercata e sofisticata, che si sono sentiti un po’ come dei lettori di Adelphi che si trovano pubblicata in collana l’ultima fatica di Fabio Volo. Con tutto il rispetto per Fabio Volo, che venderà di certo un sacco di copie.

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