Signorini chi? Il manager bipartisan che più nessuno oggi conosce
17:30 Martedì 03 Settembre 2024Destra e sinistra a rimpallarsi la responsabilità di averlo voluto a capo dell'autorità portuale di Genova e Savona. Botta e risposta tra Orlando e Bucci. Il primo a designarlo fu l'allora ministro del Pd Delrio. E in Iren invece ci è finito grazie al sindaco della Lanterna
Signorini chi? Lo hanno nominato a destra e a sinistra ora lo scaricano tutti. Ex amministratore delegato di Iren e ancora prima numero uno del porto di Genova, una lunga carriera tra politica e aziende fino al ciclone giudiziario che lo ha travolto assieme al governatore della Liguria Giovanni Toti e all’imprenditore Aldo Spinelli. Arrestato per corruzione nell'ambito della maxi inchiesta che ha portato la Regione Liguria a elezioni anticipate, Paolo Emilio Signorini è ancora ai domiciliari dove, in attesa della decisione dei giudici sul patteggiamento, pare stia scrivendo un memoriale. Il candidato del centrosinistra Andrea Orlando ha attaccato gli avversari per quel nome diventato improvvisamente imbarazzante, il sindaco Marco Bucci non ha mancato di replicare.
“Qualcuno dovrebbe sapere che nel 2016 io non ero ancora sindaco di Genova, c’era un mio omonimo, Marco Doria. Questi errori non si fanno in campagna elettorale, non si utilizzano questi argomenti in maniera strumentale e dicendo cose non vere. Mi auguro che Orlando si candidi e che non si porti avanti la campagna elettorale sulle fake news”. Così il primo cittadino della Lanterna, a margine della presentazione della Millevele, torna a rivolgersi all’ex ministro. Ieri il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi (Lega) aveva punzecchiato il Pd dicendo che era stato il centrosinistra a nominare Signorini: “Dopo quello che è successo nessuno può imputare la carica di Signorini al centrodestra, visto che è stato scelto per tre volte da ministri di centrosinistra”. Orlando ha risposto con un post sui social: “Rixi dimentica di dire che la nomina fu fatta su indicazione del sindaco Bucci raccogliendo le proposte del territorio e per ottenere l’intesa vincolante della Regione, presieduta da Toti, del quale Signorini era stato segretario generale”.
E allora ricapitoliamo: la prima nomina di Signorini, da parte del ministro dem Graziano Delrio, governo Renzi, risale al 2 dicembre 2016, mentre Marco Bucci è stato eletto nel giugno 2017. Signorini è stato poi confermato per un secondo mandato il 29 dicembre 2020 durante il governo “giallorosso” di Giuseppe Conte dalla ministra Paola De Micheli, sempre Pd. A quel punto però alla guida di Comune e Regione c’erano Bucci e Toti. Infine è stato il primo cittadino di Genova a imporlo (nonostante il gelo degli altri Comuni soci) al vertice di Iren.
Ora per le sorti processuali di Signorini si attende il pronunciamento della Procura: qualora magistrati e legali si mettessero d’accordo su una pena intorno ai quattro anni, e visto che è ancora ai domiciliari, il manager potrebbe chiedere l’affidamento ai servizi sociali ed evitare di tornare in carcere. Con il patteggiamento Signorini diventerebbe teste assistito nel processo immediato che inizierà a novembre a carico di Toti e Spinelli. Questo significherebbe che non potrà avvalersi della facoltà di non rispondere una volta chiamato a testimoniare. La decisione sul rito alternativo dovrà essere presa entro il 15 settembre.