Scuola, 3.500 studenti in meno nel Torinese
15:14 Giovedì 05 Settembre 2024Continua a ridursi il numero degli alunni alla vigilia della ripresa delle lezioni. L'allarme della Cisl: "Già lo scorso anno questo dato era in contrazione". Aumentano gli istituti in dimensionamento
Aumentano i pensionati, diminuiscono gli studenti. Solo nel Torinese sono 3.500 gli alunni in meno. L’allarme scatta dalla Cisl Scuola: “C’è già stato un notevole calo lo scorso anno scolastico, quest’anno la quota di studenti scende ulteriormente” afferma la segretaria generale della Cisl Scuola torinese, Simona Sacchero, rimarcando che “la riduzione di alunni permette nuove gestioni anche da un punto di vista pedagogico e didattico”.
“In automatico – prosegue – diminuiscono anche le istituzioni scolastiche, con due istituti in dimensionamento nel ‘23-‘24 ed è previsto un ulteriore dimensionamento per quest'anno, così come da decreto regionale, di circa 8 istituzioni scolastiche”, per un totale di 258 autonomie scolastiche statali. Per quel che riguarda l’organico docenti, spiega ancora, “tiene, con numeri che continuano ad essere quelli degli anni passati”, con un totale di 22.197 insegnanti, 671 neo immessi in ruolo da concorsi e Gps, 613 posti accantonati per concorso Pnrr e 9.165 nomine a tempo determinato. “Abbiamo ancora molti posti da coprire”, sottolinea Sacchero, che evidenzia soprattutto la problematica del sostegno, con “il numero di alunni con disabilità che cresce e viene coperto in parte da docenti specializzati in parte da personale precario senza specializzazione”.
“Ogni scuola è un’istituzione autonoma sul piano didattico gestionale e organizzativo – sottolinea infine Sacchero – e come organizzazione sindacale crediamo molto nell'autonomia scolastica, che risponde ai bisogni delle persone e del territorio sul quale opera. Ma che dipende da un sistema unitario e nazionale dell'istruzione - conclude - perché è assolutamente impensabile che logiche politiche e regionalistiche governino dei temi come il reclutamento del personale, la valutazione, la formazione, la mobilità del personale della scuola, ma anche i contenuti educativi e didattici che hanno bisogno di unitarietà di visione e di attuazione per un Paese che ha bisogno di coesione e non di divisione”.