Un assessore fuori dal Comune, incetta di incarichi per la donna dei conti di Lo Russo
Oscar Serra 17:17 Martedì 10 Settembre 2024Titolare del Bilancio a Torino, diventa revisore dei conti nei centri della cintura (Moncalieri e Nichelino) mentre il sindaco del capoluogo è pure a capo della Città metropolitana. Per Nardelli un intreccio tra politica e attività professionale
L’ultima nomina risale a pochi giorni fa. Il Consiglio comunale di Moncalieri, la quinta città per numero di abitanti del Piemonte, ha designato Gabriella Nardelli a capo del Collegio dei revisori. Un anno prima era stata la vicina Nichelino a indicarla per la stessa carica. La professionista ha un curriculum lungo così dunque tutto legittimo se non fosse che mentre fa incetta di incarichi siede nella giunta di Torino come assessore al Bilancio. Carica pubblica e interessi privati tornano a intrecciarsi per colei che fin dai suoi esordi a Palazzo civico si è occupata attivamente di nomine, naturalmente con il beneplacito del sindaco demStefano Lo Russo.
Già due anni fa lo Spiffero si era occupato della sua fitta rete di relazioni attraverso cui ha assicurato nomine a professionisti “vicini” e “di fiducia” e quando non è lei a nominare allora diventa nominata. Ed è ciò che è accaduto proprio a Moncalieri (27mila euro lordi all’anno per i prossimi tre anni) e Nichelino (20mila). Entrambi i comuni sono guidati dal Pd proprio come Torino, il cui primo cittadino è anche a capo della Città Metropolitana.
Incarichi più che legittimi sui quali però aleggia l’ombra dell’inopportunità vista la sua carica nell'amministrazione torinese. Eppure sono ormai tre anni che Nardelli procede lungo quello scivoloso crinale tra cosa pubblica e affari privati. A presentarla al sindaco fu proprio nei giorni convulsi in cui era impegnato a formare la squadra il quasi omonimo Davide Di Russo, commercialista di grido, numero uno dell’omonimo studio di cui Nardelli era socia. A dirla tutta il primo cittadino voleva Di Russo a occuparsi dei conti di Palazzo civico, ma lui preferì mandare avanti la titolata collega.
Appena un mese dopo la nascita della nuova giunta, il sindaco si ritrova alle prese con le prime nomine: c’è da sostituire l’amministratore unico di Metro Holding, la finanziaria della Città Metropolitana, fino a quel momento guidata proprio da Nardelli (precedentemente indicata da Chiara Appendino) ed ecco che la scelta ricade su Stefano Marzari, accidentalmente partner dello studio di Luigi Tealdi, il quale a sua volta è marito di Giuliana Tedesco, ex assessora della giunta di Piero Fassino, che oggi è nello staff di Nardelli. Tedesco e Lo Russo hanno anche condiviso un procedimento per falso ideologico, risalente a quando entrambi erano assessori, per un extra canone da un milione che la società dei cimiteri Afc aveva riconosciuto al Comune, poi finito con l’archiviazione di entrambi. C’è chi sostiene che questa nomina e quel procedimento siano in qualche modo collegati.
Già quando c’era Nardelli a capo di Metro Holding, la società aveva affidato incarichi diretti (cioè senza bando) al socio Di Russo: uno il primo gennaio 2021 da 6mila euro; un altro il primo ottobre dello stesso anno da 6.500 euro. Dopo l’avvicendamento con Marzari la cifra delle consulenze aumenta: il primo gennaio 2022 per Di Russo c’è un incarico da 37.500 euro. Negli ultimi giorni in cui Nardelli è stata a capo di Metro Holding, il 13 ottobre 2021, prima di trasferirsi in Comune, la società decide di affidare un ulteriore incarico da 6.500 euro proprio a Tealdi, il marito di colei che di lì a un mesetto sarebbe diventata la sua prima collaboratrice. Lui, però, rinuncia.
Intanto Di Russo spunta anche nelle nomine del sindaco che lo piazza a capo del Collegio di revisione della Smat, la società pubblica che si occupa del servizio idrico di Torino e dei Comuni dell'area metropolitana (40mila euro), e della Fondazione per la Cultura. Inoltre viene indicata per rappresentare il Comune nella Fondazione XX Marzo, che si occupa della gestione dei siti olimpici, Silvana Secinaro, professoressa associata alla Facoltà di Economia, specializzata in blockchain, anche lei in stretti rapporti con Di Russo (tanto per dire sono coautori di un testo di Ragioneria pubblica).