SACRO & PROFANO

Un governatore preso per il culto. Ok dal Vaticano a Medjugorje

Cirio è un devoto della Madonna celebrata nel celebre santuario della Bosnia-Erzegovina. Potrà continuare ad andarci in pellegrinaggio e pregare ma dovrà stare attento ai "veggenti". E pure ad alcuni "aspetti ambigui con il denaro". Il documento della Santa Sede

Alberto Cirio potrà continuare a rivolgersi alla Madonna di Medjugorje. Il governatore del Piemonte, che non ha mai fatto mistero di essere un devoto di Maria “Regina della Pace”, tanto da recarsi spesso in pellegrinaggio nella località della Bosnia-Erzegovina dove sarebbero avvenute le apparizioni della Vergine, sarà certamente felice del pronunciamento odierno del Vaticano che con il nulla osta odierno del Dicastero per la Dottrina della Fede ha dato il via libera, con il placet di papa Francesco, al suo culto.

La lunga nota della Santa Sede elenca i “frutti positivi”, “abbondanti”, “diffusi”, “tanto belli”, con gente che si converte, che decide di abbracciare la vita religiosa o anche semplicemente di tornare a pregare. Questo però “non implica dichiarare come autentici i presunti eventi soprannaturali”. Nel documento quindi non si parla di apparizioni ma si esaminano i “presunti messaggi”, la maggior parte dei quali è considerato coerente con la dottrina cattolica. “È importante chiarire sin dall’inizio che le conclusioni di questa Nota non implicano un giudizio circa la vita morale dei presunti veggenti”, si precisa ancora. “E in ogni caso i doni spirituali non esigono necessariamente la perfezione morale delle persone coinvolte per poter agire”. Al tempo stesso avere concesso il “nulla osta” implica che non sono state evidenziate falsificazioni o mitomanie.

Il documento su Medjugorje sorvola sui veggenti, chiedendo solo ai fedeli di non fare pellegrinaggi con il solo scopo di incontrarli. Più severo era stato invece il Rapporto della Commissione Ruini che, pur precisando che non c’erano elementi di immoralità nelle sei persone che dal 1981 dicono di vedere la Madonna, evidenziava “un rapporto per alcuni aspetti ambiguo con il denaro”. Il Vaticano parla anche di “necessari chiarimenti”: “Alcuni pochi messaggi si allontanano da questi contenuti così positivi ed edificanti e sembra persino che arrivino a contraddirli. È conveniente stare attenti perché questi pochi elementi confusi non mettano in ombra la bellezza dell’insieme”.

“È arrivato il momento di concludere una lunga e complessa storia attorno ai fenomeni spirituali di Medjugorje. Si tratta di una storia in cui si sono susseguite opinioni divergenti di Vescovi, teologi, commissioni e analisti”, esordisce nel documento il Prefetto della Dottrina della Fede, il cardinale Victor Manuel Fernandez. I fedeli, che sono aumentati di anno in anno, con un’unica pausa per il Covid come avvenuto in tutti i luoghi di culto, attendevano infatti da 43 anni il verdetto della Santa Sede. Lavorò sul dossier anche una Commissione guidata dal cardinale Camillo Ruini, ma la pronuncia arriva solo ora grazie alle nuove regole che sulle apparizioni consentono non solo un semplice “sì o no” ma anche un ventaglio di differenti risposte.

I messaggi che arrivano da Medjugorje sono “presunti messaggi” della Madonna, ha ribadito il cardinale Tucho Fernandez. “Non accogliamo questi messaggi come rivelazioni private perché non abbiamo la certezza che siano messaggi della Madonna ma li accogliamo come testi edificanti che possono stimolare una bella esperienza spirituale”. Il cardinale ha anche precisato che “i messaggi vanno letti nel loro insieme”. Tra i messaggi è “la pace la grande proposta di Medjugorje”, dove la Madonna si venera appunto come Regina della Pace. “Questo messaggio di pace implica di amare anche quelli che non sono cattolici. E questo si comprende nel contesto ecumenico e interreligioso della Bosnia Erzegovina”, che fu dilaniata da una guerra che aveva motivazioni anche religiose, “come accade oggi in Ucraina ma lì era peggio”.

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