LA SACRA RUOTA

In piazza per spingere l'auto

Se tutto va bene, nel 2024 l'Italia produrrà poco più di 500mila veicoli: la metà di quanto auspicato dal tavolo tra Governo e Stellantis. Tutti gli stabilimenti sono in crisi. Mirafiori è ferma fino a metà ottobre. I sindacati preparano una giornata nazionale di mobilitazione

Se in Europa il settore dell’automotive è in crisi, in Italia rischia di sprofondare. Ad agosto in Europa sono state immatricolate 755.717 auto, segnando un calo del 16,5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e del 29,6% rispetto ad agosto 2019, ovvero prima della crisi innescata dalla pandemia. Pesa il forte calo delle auto elettriche pari al 36%, mentre considerando solo l’Unione Europea la flessione è del 43,9%. Insomma, la situazione “è sempre più critica e senza una netta inversione di direzione, si rischiano effetti industriali e occupazionali senza precedenti” ribadiscono Fim, Fiom e Uilm alla vigilia dell’annuncio di una manifestazione unitaria dei sindacati metalmeccanici a sostegno dell’automotive. La data ipotizzata dalla Fim è il 18 ottobre a Roma.

Al centro dell'iniziativa, c’è la situazione degli stabilimenti Stellantis in Italia, dove gli investimenti per ora sono solo annunciati e la preoccupazione dei lavoratori è crescente. Domani a Roma, nella sede di corso Trieste è convocata una conferenza stampa per annunciare tempi e modi di quello che dovrebbe configurarsi come uno sciopero generale. E in attesa degli interventi dei segretari generali Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, i sindacati ricordano i numeri del settore nei primi sei mesi dell’anno. Numeri, osservano dalla Fim Cisl, “che non sono cambiati, se non in peggio”.

Guardando al report sul gruppo Stellantis, i dati della produzione nei primi sei mesi, dopo tre anni di crescita segnano un’inversione di tendenza negativa rispetto al semestre dell’anno precedente, con una quantità tra auto e furgoni commerciali di 303.510 veicoli contro le 405.870 del 2023 (-25,2%). La produzione di autovetture – si legge – segna un -35,9%, pari a 186.510 unità, mentre quello relativo ai veicoli commerciali evidenzia una crescita del 2% raggiungendo una quota di 117.000 unità”. In Italia si prospetta una produzione, entro fine anno, di poco superiore ai 500mila veicoli, ben al di sotto del milione di auto promesse da Carlos Tavares. Sono in rosso tutti gli stabilimenti, tranne Pomigliano e Atessa, dove comunque rallenta la crescita. Tra le situazioni più difficili c'è quella di Mirafiori: fino a settembre - spiega la Fiom - sono state prodotte 18.500 auto contro le 52.000 dello stesso periodo del 2023, l’83% in meno e la carrozzeria è ferma fino all'11 ottobre. La Fim chiede a gran voce “nuovi investimenti per tutelare i lavoratori” di Stellantis e dell'indotto, e per scongiurare il rischio di licenziamenti che “potrebbe investire circa 25mila lavoratori”.

In un altro dossier, questa volta della Fiom, i sindacati di settore della Cgil confermano che la produzione di auto nel 2024 è in forte calo e nel primo semestre dell’anno sono state prodotte il 30% di auto in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa, nonostante il Governo abbia concesso quasi un miliardo di euro per gli incentivi all'acquisto. C’è poi l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, che sta crescendo ovunque.

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