PALAZZI ROMANI

L'ingresso in maggioranza Costa la poltrona

Il deputato piemontese si dimette dalla presidenza della Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio, incarico che per prassi spetta alle opposizioni. E lui dopo aver lasciato Azione al momento è parlamentare semplice. In attesa che si liberi qualche posto...

L’ingresso nella maggioranza di governo costa a Enrico Costa la poltrona. Il deputato piemontese, che dal gruppo di Azione è tornato a quello di Forza Italia, si è dimesso da presidente della Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio, carica che per prassi spetta alle forze di minoranza e di opposizione. Un “sacrificio” dettato dal rispetto delle regole, per quanto solo consuetudinarie, ma che lasciano l’ex vice di Carlo Calenda senza uno scranno di prestigio. Una situazione che potrebbe però essere solo momentanea se come pare potrebbe essere imminente incarico in seno alla compagine azzurra, in attesa –a dar retta ai boatos raccolti in Transatlantico – della designazione in un’Authority.

È lo stesso Costa in una lettera al presidente della Camera Lorenzo Fontana a spiegare le ragioni della sua decisione: “Caro Presidente, sono stato eletto Presidente della Giunta per le Autorizzazioni della Camera dei Deputati all’unanimità ed ho cercato di condurre i lavori con equilibrio, consapevole della responsabilità affidatami – scrive Costa –. Nei giorni scorsi ho aderito al Gruppo parlamentare di Forza Italia, spiegandone nel dettaglio le ragioni politiche. Dal punto di vista regolamentare, questa scelta è del tutto priva di conseguenze in relazione all’incarico da me ricoperto, e ciò è confortato da numerosi precedenti. Tuttavia, oltre al profilo giuridico, per cui sarebbe assolutamente legittimo mantenere il ruolo in cui sono stato eletto - senza trascurare il fatto che nessuno muove obiezioni di merito al lavoro svolto - prendo in considerazione anche il piano politico-istituzionale. Ritengo infatti che la Giunta vada tutelata con la responsabilità di scongiurare tensioni che posso giudicare strumentali, ma che la distoglierebbero dai suoi compiti delicati. Abbiamo creato un clima di ottima collaborazione e confronto, siamo stati capaci di affrontare temi complessi in modo costruttivo e non pregiudiziale, e questo processo non deve interrompersi solo perché il Presidente ha fatto una scelta politica. Allo stesso modo, per mantenere una carica non sacrificherei mai le battaglie garantiste per una giustizia liberale, che da sempre conduco e che condurrò con impegno a fianco dei colleghi di Forza Italia. Pertanto, con grande serenità, rassegno le dimissioni dalla carica di Presidente della Giunta per le Autorizzazioni della Camera dei Deputati e ringrazio i commissari ed i funzionari con i quali ho avuto modo di collaborare e che ho apprezzato per preparazione e professionalità”, conclude.

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