DIRITTI & ROVESCI

Ius scholae, il centrodestra fa scena muta. Cirio: "Compatti nel dire no al Pd"

Durante il dibattito in Consiglio regionale FdI, Lega e Forza Italia non parlano per non dividersi. Il governatore fa sintesi per tutti e i consiglieri si limitano ad applaudirlo. Respinto l'ordine del giorno di Pentenero

Si parla di Ius scholae e la maggioranza fa scena muta. Non proferiscono parola i consiglieri regionali del centrodestra durante il dibattito sulla cittadinanza agli stranieri innescato dall’ordine del giorno presentato dalla capogruppo del Pd Gianna Pentenero. Per tutti parla Alberto Cirio, “in qualità di rappresentante di questa maggioranza” spiega nel suo abbrivio. Critica l’iniziativa delle minoranze nel metodo e nel merito, punge Laura Pompeo, consigliera dem, che nel suo intervento ha citato gli atleti olimpici e le medaglie tinte d’azzurro anche da chi aveva origini straniere, sottolineando che “quelli erano già italiani prima dei Giochi e lo sono diventati con le regole attuali”.

Se il centrosinistra, con il suo documento, ha tentato di far emergere le differenze all’interno dell’altro schieramento, Cirio ha richiamato i suoi all’ordine per evitare distinguo. “La maggioranza è compatta” ha affermato il governatore prima che gli “eletti” del suo schieramento dessero finalmente prova della propria presenza con fragoroso (quanto inusuale) applauso.

Con 29 voti contrari e 19 favorevoli il Consiglio regionale ha dunque bocciato l’ordine del giorno delle minoranze. Nel documento c’era anche il riferimento allo ius soli, che il centrosinistra sostiene come strumento d’integrazione oltre allo ius scholae. Italiani per nascita o dopo una lungo corvée scolastica? Il centrosinistra sostiene la prima soluzione ma è disponibile a discutere della seconda fissando il percorso in cinque anni, Lega e FdI fanno muro contro ogni apertura rispetto alle attuali norme, Forza Italia è nel mezzo in modo più strumentale che di sostanza. “Oggi, il figlio di stranieri che nasce in Italia a 18 anni può chiedere la cittadinanza, noi pensiamo che dovrebbe poterla ottenere due anni prima, dopo aver concluso la scuola dell’obbligo che in Italia prevede appunto dieci anni” spiega Cirio chiarendo la posizione del suo partito. Tanto basta per consentire al centrodestra di trovare compattezza contro l’iniziativa di Pentenero.

Alle accuse di voler “stanare” la maggioranza attraverso una iniziativa “strumentale” e di aver scelto la sede sbagliata per questo dibattito, Pentenero non fa mancare la sua replica: “La verità è che siete incapaci di discutere. Quest’aula ha una natura politica e gli ordini del giorno rispondono a un processo democratico fatto anche di discussione e mediazioni. Non a caso questo odg è stato presentato due settimane fa: avete avuto il tempo di presentarne altri o di redigere degli emendamenti così da innescare un processo di condivisione che lo stesso presidente ha invocato, ma in questi giorni nessuno ci ha interpellato”.

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