INNOVAZIONE

Parte la Fondazione dell'Ai, la prima ricerca è la sede

Insediata lo scorso 23 giugno al grattacielo della Regione già si prepara a fare gli scatoloni. Il presidente Pammolli illustra le prime mosse: nomina di un direttore e nuovo quartier generale. Collaborazione con Leonardo nell'aerospace, sul resto...

Si è appena insediata e già prepara gli scatoloni, pochi in verità, per traslocare. L’Istituto per l’intelligenza artificiale di Torino – fondazione denominata “Ai4Industry” – ha messo in moto la sua macchina organizzativa: entro l’anno sarà nominato il direttore generale e a breve sarà annunciata la nuova sede, oggi ospitata presso il grattacielo della Regione Piemonte, nella cosiddetta “farfalla”, stabile destinato a convegni ed eventi. Guidata dall’economista del Politecnico di Milano Fabio Pammolli è partita con una dotazione statale di 20 milioni di euro, ma come ha detto al momento del varo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di cui il presidente è consigliere assai ascoltato, “i target sono sfidanti: entro 3 anni le entrate da risorse esterne devono essere pari al fondo di dotazione dello Stato” ed “entro 5 anni i proventi da collaborazione industriale dovranno superare la dotazione pubblica”.

Da qui l’esigenza di darsi una mossa, a iniziare dall’incrementare le entrate: “Lavoreremo per tutto il settore manifatturiero – ha spiegato Pammolli nel suo intervento di apertura dell’Italian Tech Week alle Ogr di Torino –. Partiremo dalla collaborazione con Leonardo che stiamo finalizzando nell’aerospace per realizzare il primo laboratorio congiunto. Nell’Automotive stiamo lavorando, ma non abbiamo ancora un progetto dello stesso livello di avanzamento”. Intanto, non è ancora stato comunicato quante realtà (imprese ed enti pubblici) hanno finora aderito pagando un ticket da 100mila euro l’anno e mettendo a disposizione le conoscenze tecniche, le risorse infrastrutturali e le apparecchiature. Una cosa alla volta, siamo ancora alla fase di presentazione.

“Siamo partiti il 23 giugno – ha detto Pammolli – con la registrazione della Corte dei Conti del decreto costitutivo, abbiamo messo in piedi la struttura gestionale e amministrativa, abbiamo predisposto il primo budget dell’istituto partendo con il fondo di dotazione di 20 milioni del governo. Siamo stati molto rapidi anche grazie a una convenzione amministrativa con l’Istituto di tecnologia di Genova, una sorta di consorella più anziana, che ci ha aiutato in tutta la fase di start up e di compliance”.

Per quanto riguarda il personale, dopo la nomina del direttore generale, partiranno le call internazionali per i capi delle unità di ricerca: “Ne metteremo in piedi una trentina, ognuna con un suo staff e un proprio business plan”. “Vogliamo attrarre risorse e talenti da tutto il mondo per fare ricerca a Torino e in Italia. Sarà un contributo importante se l’Istituto saprà svolgere ricerca utile al miglioramento dei processi produttivi e della competitività. Questo implica una forte capacità di relazionarsi al mondo industriale. Possiamo essere anche un soggetto aggregatore per le piccole aziende che operano in questo ambito. Torino è un terreno fertile con due ottime università, le Ogr, startup, un tessuto industriale e finanziario, è una città consapevole dell’importanza di questo progetto”.

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