Filca e Cisl Torino-Piemonte, "noi sempre per la legalità"

Filca e Cisl di Torino e Piemonte, attraverso una nota, si dicono "sconcertati e amareggiati per quanto emerso fin a ora dalle indagini" della guardia di finanza del capoluogo piemontese, che ha portato al fermo di un loro dirigente, indagato, insieme altri cinque persone, per associazione mafiosa, nell'operazione Factotum. "Restiamo convinti assertori della presunzione di innocenza, garantita dalla Costituzione - dicono Filca e Cisl - lo siamo stati anche in passato, anche quando alcune grosse inchieste, come in Liguria pochi mesi fa, hanno visto coinvolti sindacalisti legati ad altre organizzazioni". "Riteniamo però fondamentale tutelare le nostre organizzazioni, sul piano etico, giuridico e di immagine, e soprattutto i lavoratori che rappresentiamo, che si rivolgono a noi con fiducia, sapendo di trovare un punto di riferimento forte e autorevole su diritti, dignità, sicurezza e legalità - continua la nota - Da parte nostra già ieri, appena appresa la notizia, abbiamo provveduto a sospendere il dirigente in questione da ogni incarico e ruolo all'interno del sindacato, in attesa che venga fatta piena luce sulla vicenda e per sgomberare il campo da ogni ombra sul nostro operato, portato avanti da sempre in totale trasparenza, nel rispetto delle regole e delle leggi". "La Cisl e la Filca hanno sempre fatto della legalità uno dei pilastri dell'azione sindacale, a maggior ragione in un settore a rischio di infiltrazioni mafiose come quello dell'edilizia - concludono le sigle sindacati - Rinnoviamo la nostra piena fiducia nella magistratura, e siamo certi che in tempi brevi sarà fatta piena luce su questa vicenda, che comunque rappresenta per noi una ferita ma anche un motivo di profonda riflessione al nostro interno".

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