Ddl Nordio si abbatte su 'Bigliettopoli', 2 assolti in anticipo

La riforma Nordio si abbatte nelle aule del tribunale di Torino su quel che resta del processo generato dalla maxi-inchiesta "Bigliettopoli". Dopo i proscioglimenti anticipati per la caduta in prescrizione di alcuni episodi sono arrivati gli stralci - in vista delle sentenze di assoluzione - a causa della modifica del reato di "traffico di influenze illecite". Due degli imputati sono dal processo in via definitiva; per un terzo - un sovrintendente di polizia addetto al servizio scorte, Davide Barbato - sono stati cancellati alcuni capi d'accusa. È stato uno degli avvocati, Mauro Anetrini, a sollevare la questione davanti ai giudici. Tutti i suoi colleghi si sono associati. Il legale è il difensore di una donna alla quale Barbato, secondo l'accusa, assicurò il rilascio in tempi rapidi di un passaporto. Nella sua istanza ha fatto presente che, in base alla nuova formulazione del "traffico di influenze illecite", è venuto a mancare "uno degli aspetti costitutivi" del reato. Barbato infatti non era addetto all'Ufficio passaporti e, al massimo, ha agito come "mediatore" con i funzionari che hanno commesso un'irregolarità "astrattamente riconducibile" all'abuso in atti di ufficio: questo reato, però, è stato abrogato con la riforma Nordio. Il processo "Bigliettopoli", che vedeva tra le figure principali quella di Giulio Muttoni, patron di una nota casa promotrice di eventi musicali, per una presunta serie di scambi di favori, era partito a Torino lo scorso anno con 22 imputati per 80 capi d'accusa. Una parte fu trasferita a Roma per competenza territoriale. Quindi venne certificata la prescrizione per oltre 20 degli episodi contestati. In seguito, per decisione della Corte Costituzionale, fu dichiarata l'inutilizzabilità di una massa di intercettazioni telefoniche: una delle conseguenze di questo passaggio è stata la doppia assoluzione (anticipata) di un ex assessore comunale del Pd, Enzo Lavolta.

 

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