Produzione industriale, crollo dell’auto (-8%)
11:27 Venerdì 27 Settembre 2024Mezzi di trasporto e tessile affossano la manifattura piemontese. Nel secondo trimestre dell'anno il calo è dell'1,1%, peggio della media nazionale. Torino sempre più col fiato corto, resiste Cuneo grazie all'alimentare. I dati di Unioncamere
Automobili e tessile affossano il Piemonte. Cala dell’1,1% la produzione industriale della regione nel secondo trimestre dell’anno (aprile-giugno) e i suoi due settori simbolo rischiano di trasformarsi in una zavorra. Maglia nera per i mezzi di trasporto che subiscono una contrazione dell’8%. Questi dati, forniti da Unioncamere nella periodica analisi congiunturale, s’inseriscono in un contesto di stagnazione anche a livello nazionale in cui il fatturato dell’industria a luglio si stima in riduzione dello 0,4%, mentre sul trimestre maggio-luglio il calo è dell’1,9% secondo i dati Istat.
In base alle stime preliminari, nel secondo trimestre 2024 il pil italiano è aumentato dello 0,2%, sostenuto dalla crescita del settore terziario, a fronte dei contributi negativi dell’agricoltura e dell’industria. Il debole sviluppo registrato a livello nazionale è in linea con il risultato messo complessivamente a segno dall’Eurozona, che ha evidenziato un +0,3%. Focalizzando l’attenzione sul comparto industriale, Istat sottolinea come nella media del secondo trimestre registri, in Italia, un calo del livello della produzione dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti. Questo vuol dire che il Piemonte fa peggio del resto dell’Italia.
“Questa flessione segnala difficoltà crescenti e diffuse nel comparto manifatturiero” ammette il presidente di Unioncamere Gian Paolo Coscia. E l’evidenza arriva anche scomponendo i dati per province con Torino – ancora molto dipendente dall’auto – che cala dell’1,8% e Biella che crolla del 4,9% per una ripresa di crisi del tessile. I buoni risultati delle industrie alimentari tengono invece Cuneo in territorio positivo (+2%).
La flessione della produzione industriale si accompagna ai cali registrati dagli altri indicatori congiunturali; gli ordinativi totali diminuiscono dell’1,2% rispetto al trimestre aprile-giugno 2023, il fatturato registra una contrazione tendenziale dello 0,9%. In entrambi i casi è la componente estera a scontare le flessioni di maggiore entità (rispettivamente -2,5% e -1,1% sul fronte diordinativi e fatturato, mentrequelladomestica ha registrato rispettivamente variazioni tendenziali del -0,4% e -0,8%). Nel media del II trimestre 2024 il grado di utilizzo degli impianti è stato pari al62,7%, oltre 2 punti percentuale in meno rispetto all’analogo periodo del 2023.
A livello settoriale, tengono il comparto della chimica/plastica, che realizza un incremento della produzione dell’1%, portando a quattro i trimestri consecutivi di crescita, e l’alimentare, che torna sul terreno positivo (+2,7%) dopo la battuta d’arresto dei primi tre mesi dell’anno. I mezzi di trasporto (-8%) e il tessile e abbigliamento (-6,1%) registrano, per contro, le dinamiche peggiori. Male anche le industrie meccaniche (-2,9%) e quelle dell’elettricità ed elettronica (-2,7%).