LA SACRA RUOTA

"Elkann sta distruggendo l'auto. E con Repubblica copre la fuga"

Bordata di Calenda al presidente di Stellantis. Invita Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli a "fare una dichiarazione delle opposizioni chiedendo a John Elkann di rispondere al Parlamento italiano che l'ha convocato e lui se n'è bellamente fregato"

Un fronte per chiedere conto a John Elkann degli investimenti di Stellantis in Italia. A spingere le “opposizioni unite” a “fare una battaglia per chiedere a Elkann di venire in Parlamento con un piano industriale e che ci sia una proposta sul settore automobili” è Carlo Calenda, leader di Azione ed ex ministro dello Sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni. “La vogliono fare? Sediamoci domani mattina, così la smettiamo di parlare di cacchiate del campo largo e della Rai”, ha affermato a Sky Start.

“Invece di continuare a parlare di Rai, di cui non frega niente a nessuno – incalza Calenda – proviamo a fare una battaglia insieme. Gli Elkann stanno completamente distruggendo gli investimenti in automotive in Italia, anche fatti con soldi pubblici. E questo è irreversibile. Chiedo pubblicamente a Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di fare una dichiarazione unanime delle opposizioni chiedendo a John Elkann di rispondere al Parlamento italiano che l’ha convocato e lui se n’è bellamente fregato. E di fare una battaglia insieme su un tema che tocca la vita di migliaia di operai. Vorrei che la sinistra italiana si unisse al centro, per fare una battaglia su questo. Sull’automotive, Stellantis, la richiesta che un grande capitalista internazionale che ha avuto soldi dallo Stato venga a riferire. Frega molto più questo che la Rai. Facciamo su questo una battaglia che ha un senso, perché gli operai oggi votano Meloni”. Non si può continuare a tergiversare: “Se i fornitori italiani si spostano in Polonia noi non perdiamo Stellantis, Maserati o i marchi Fiat, perdiamo tutto il settore dell'automotive che ha fatto grande questo Paese, nel silenzio generalizzato”.

Ma poco dopo, intervistato da Giornale Radio, il leader di Azione si è detto scettico su una risposta positiva “perché Elkann possiede Repubblica e La Stampa. Se penso che Schlein, Conte e Avs siano influenzati da Repubblica? Ma certo, è totalmente così, ne sono convinto. Elkann ha comprato Repubblica per un tozzo di pane per coprire la sua fuga. Questa è una cosa scandalosa: facciamola diventare la grande battaglia delle opposizioni, anziché chiacchierare solo su cose di cui non frega nulla a nessuno”.

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