"Essere antifascisti non significa cercare il fascismo dove non c'è"
18:21 Venerdì 27 Settembre 2024Il governatore Cirio rivendica la propria fede democratica ma assolve il festival. Più che camicie nere tanto centrodestra da talk show nel cartellone della rassegna organizzata dall'associazione vicina all'assessore Marrone. Che un passato "destro" lo ha sul serio
Richiama il proprio Dna antifascista ma invita a “non cercare i fascisti dove non ci sono” il governatore del Piemonte Alberto Cirio che oggi ha fatto un passaggio al festival Giovani Adulti. La rassegna realizzata a Torino nel quartiere di Mirafiori Sud in questi giorni è stata al centro delle polemiche per via di una sua presunta inclinazione a tematiche destrorse e fascinazioni fasciste. Di certo c’è che il festival, che ha ospitato diversi giornalisti ed esponenti vicini al centrodestra come Giuseppe Cruciani della Zanzara e il direttore della Verità Maurizio Belpietro, non è stato precluso anche a voci non propriamente affini alla maggioranza di governo.
Un festival giunto alla sua seconda edizione, intitolata “Il Corpo del mondo”, e finanziato con 100mila euro della Regione Piemonte, e che come direttore artistico ha Francesco Borgonovo, firma della Verità. Dietro l’associazione che lo organizza, Fiori di ciliegio, è difficile non scorgere la longa manus dell’assessore al Welfare del Piemonte Maurizio Marrone, come lo Spiffero ha già avuto modo di scrivere, esponente di Fratelli d’Italia con un cursus honorum nella destra torinese. Tra gli ospiti tanti volti vicini al centrodestra di Governo come la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi o l’editore Francesco Giubilei. Ma anche nomi non associabili alla maggioranza di Governo come l’ex 5 Stelle Dino Giarrusso e Moni Ovadia, che invita alla cautela: “Venite a vedere, partecipate e poi esprimete giudizi fondati”. Se c'è un filo conduttore tra i nomi sembra più l'esposizione mediatica.
Fatto sta che contro la rassegna si è scatenato il fuoco del centrosinistra: “Lo hanno chiamato giovani adulti, ma avrebbero fatto meglio a chiamare il Festival organizzato dall’assessore Marrone, uomo di fiducia di Meloni in Piemonte, i nuovi balilla”, ha attaccato la vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo, che accusa la destra di fare “entrare tutta la sua propaganda più reazionaria nelle scuole: allenamenti per il corpo e la mente per essere veri patrioti, seminari sulla guerra portati avanti da incursori dell’Esercito, iniziative dal titolo “maschi contro femmine” curate da chi si trova in libreria con testi sull’eccessiva femminilizzazione dei padri, dibattiti con preti tiktoker antiabortisti”.
“Io sono geneticamente antifascista in quanto albese”, ha ribadito Cirio in versione fenogliana. “Ho potuto provare a capire cosa vuol dire non vedere, capire chi hai davanti solo toccandolo o odorandolo. C’è la Cpd, la Consulta persone in difficoltà, che per noi è un orgoglio assoluto del Piemonte, che tutti i governi regionali hanno giustamente sostenuto e che è parte di questa iniziativa”. Insomma, per il governatore non c’è nulla di nostalgico: Girando il festival ha visto “tante sensibilità, tanti pensieri, tanti giornalisti coinvolti, tanti politici. Io non credo che ci sia niente di neofascista, io vedo un’iniziativa che anima un quartiere”. Quanto ai corsi di autodifesa, ha minimizzato: “La difesa personale mia figlia la fa a scuola ad Alba, e credo la facciano in ogni scuola d’Italia. Io dico: non cerchiamo i fascisti dove non ci sono”, ripete il concetto, perché questo “non vuol dire essere antifascista”.