FINANZA & POTERI

Crt, si allarga il Palenzona-gate.  Indagato il presidente di Cr Al 

Avviso di garanzia per corruzione tra privati a Mariano, numero uno della cassaforte mandrogna. Fedelissimo di Furbizio, per i pm il notaio avrebbe indotto Bonadeo a dimettersi prospettandogli altri ruoli. "Ho solo consigliato un amico in difficoltà a lasciare"

Si allarga oltre il perimetro torinese l’inchiesta della Procura della Repubblica sulla Fondazione Crt e, in questo caso particolare, sul secondo filone che attiene all’ipotesi di reato di corruzione tra privati contestata all’ex presidente Fabrizio Palenzona. E proprio il concorso in questa fattispecie di reato è costato l’avviso di garanzia a Luciano Mariano, presidente della Fondazione Cr Alessandria. Una comunicazione giudiziaria lo stesso giorno giorno in cui nel troncone principale ai dieci indagati si sono aggiunti Davide Canavesio e Anna Maria Di Mascio.

Un nome pesante nell’ambito delle fondazioni e non solo, quello di Mariano. Classe 1953 di Tortona, tra i maggiori notai della provincia – suo l’atto con cui la storica azienda Borsalino passò nel 2018 nelle mani del fondo elvetico Haeres Equita dell’imprenditore Philippe Camperio – e riferimento per il mondo dell’impresa, siede alla presidenza della fondazione mandrogna dal 7 maggio del 2019, poi riconfermato nel secondo mandato il 12 maggio del 2022, ma è anche componente del board di Ream, la Sgr delle fondazioni piemontesi.

Palenzoniano di ferro e di lunga data, il notaio alessandrino è da sempre legato da stretta amicizia con Big Fabrizio. Ma lo è altrettanto con un altro protagonista dell’intricata vicenda che nasce e ruota attorno a Palazzo Perrone, ovvero il concittadino tortonese Corrado Bonadeo, colui a cui viene attribuito il tentativo di dare vita a un patto occulto all’interno della fondazione, regnante Palenzona e oggetto dell’indagine. Proprio un intervento su Bonadeo per indurlo alla dimissioni e la prospettazione di una sistemazione nel board della Banca di Asti, sarebbe l’accusa per cui gli inquirenti hanno iscritto nel registro degli indagati Mariano. “Il notaio è perfettamente a conoscenza delle intenzioni di Palenzona”, scrivono gli inquirenti, riportando le frasi con cui il notaio, intercettato, “si spende ripetutamente per convincere Bonadeo a presentare le proprie dimissioni”. Come testimonia la frase pronunciata da Mariano a Bonadeo: “Tu vai in Cdp e Asti, pulito pulito”. Era quella la “ricompensa stabilita” se quest’ultimo avesse accettato di dimettersi dalla Fondazione. Un posto in Cassa e depositi e prestiti oppure nella Banca d’Asti. E secondo l’accusa Mariano sarebbe stato l’intermediario tra Palenzona e Bonadeo, in un certo senso “costretto” a dimettersi.

Contatti quelli con Bonadeo che il presidente della Fondazione Cr AL, interpellato dallo Spiffero non nega affatto, così come conferma il convinto consiglio all’amico “evidentemente molto provato dalla vicenda” che nel frattempo era esplosa. “All’amico mi sono sentito di consigliare di dimettersi il più in fretta possibile dalla Fondazione Crt, decisione che mi parve avesse già in animo, anche se forse senza averne la forza”. Quella domenica nel piccolo borgo di Avolasca, l’incontro casuale tra i due dopo la messa appare un passaggio importante per gli inquirenti che ipotizzerebbero appunto un intervento di Mariano per convincere Bonadeo, ormai nel mirino di Palenzona, a lasciare il suo posto nel cda a Palazzo Perrone. In quelle circostanze, tra l’altro, Bonadeo avrebbe confessato quella che era più di una sensazione di un imminente siluramento di Palenzona, destinato a “finire nel tritacarne dei torinesi”. 

“Corrado, lo capisci da solo, con tutto quello che è successo non è possibile che tu resti ancora lì”, questa in sostanza la valutazione e il suggerimento del presidente della cassaforte alessandrina all’amico di lunga data. Dimettersi dal board Crt per il commercialista di Tortona significava però, dire addio a una parte preminente della sua attività e delle sue entrate. A questo punto, nell’ipotesi accusatoria, entrerebbe la vicenda che prospetta per Bonadeo un ingresso nel board della Banca di Asti. “È vero che lui mi disse, anche se senza troppa convinzione – ricorda Mariano – della possibilità di andare nella Cr "Asti" o in 'Cassa Depositi e Prestiti' o in entrambe. In tutti e due i casi non potevo certamente essere io – spiega il presidente di Fondazione Cr Al – a promettere quei posti. Ciò che ho fatto e che rifarei  dare un consiglio a un amico in una difficoltà enorme”. Quello stesso giorno Mariano parla anche con Palenzona “ma non ho mai concordato nulla con lui, come mai ho parlato a nome suo, così come non ho mai fatto promesse a Bonadeo, limitandomi a consigliarlo vivamente a lasciare il più presto possibile il suo posto in Crt”.