LA SACRA RUOTA

Il milione di auto è una chimera, Stellantis ne produce 387mila

Nei primi nove mesi del 2024, dopo tre anni di crescita, il crollo, con una quantità tra vetture e furgoni commerciali in calo del 38%. "Per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo, in profondo rosso" attacca la Fim Cisl. L'11 ottobre Tavares alla Camera

“Profondo rosso” per la produzione di Stellantis nei primi 9 mesi del 2024: dopo tre anni di crescita il dato è negativo sul 2023 con 387.600 auto e furgoni commerciali prodotti. A evidenziare la drammatica situazione del gruppo automobilistico franco-italiano è il Report della Fim Cisl, presentato dal segretario generale Ferdinando Uliano. Per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo e perdono sia le auto (-40,7%) sia i veicoli commerciali (-10,2%). Anche i due siti in positivo nel primo semestre, Pomigliano e Atessa, sono in rosso (-5,5% e -10,2%). Mirafiori è ferma e prosegue la cassa integrazione. Nell’impianto torinese la produzione non riprenderà nemmeno a ottobre: il riavvio delle linee era stato previsto per il 14 ottobre, ma l’azienda lo ha spostato nuovamente a inizio novembre. Si tratta dell’ennesimo rinvio. Funzionano solamente le due piccole linee Maserati. Lo dicono i numeri: a Torino nei primi nove mesi del 2024 sono state prodotte 22.240 auto rispetto alle 70.365 del 2023 (-68,4%). Il 91% dei volumi dello stabilimento torinese, pari a 20.210, sono rappresentati da 500 Bev, il resto dalle Maserati con 2.030 unità. Quest'ultime ben lontane dalle 41.000 unità prodotte nel 2017, anno di punta delle produzioni Maserati.

La Fim prevede per il 2024 una produzione di auto sotto le 300mila unità e complessiva di 500mila unità, un terzo in meno del 2023 (751 mila). A rischio oltre 25mila posti di lavoro tra Stellantis e indotto. “Nel 2025 in tutti gli stabilimenti italiani, tranne a Pomigliano d’Arco e Atessa, finiscono gli ammortizzatori sociali: questo significa che senza un intervento di proroga i lavoratori di quegli impianti saranno in una situazione di rischio licenziamento. Il governo non può far finta di nulla”, spiega Uliano.

Il prossimo 11 ottobre l’amministratore delegato Carlos Tavares sarà in audizione alla Commissione attività produttive della Camera proprio per illustrare i piani dell’azienda per fronteggiare una crisi dalle molte facce. Un appuntamento cruciale, pochi giorni prima della manifestazione nazionale promossa dai sindacati per il 18 ottobre a Roma. E proprio della necessità di sentire anche la voce delle organizzazioni dei lavoratori si fa interprete il Pd che per bocca del capogruppo dem nella commissione, Vinicio Peluffo, chiede che al confronto con i vertici della società “si affianchi un’analoga audizione dei sindacati metalmeccanici. Solo ascoltando tutte le parti coinvolte potremo avere un quadro completo delle esigenze e delle preoccupazioni dei lavoratori, e dare risposte concrete a una crisi che riguarda l’intero settore automotive che non sta trovando attenzione da parte del governo”.

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