Sindacato credibile se libero e autonomo
Giorgio Merlo 16:07 Lunedì 21 Ottobre 2024
Il sindacato nel nostro paese ha sempre svolto un ruolo decisivo e fondamentale. Per la qualità della democrazia e, soprattutto, per mantenere e rafforzare la libertà. Perché il sindacato, checché se ne dica o se ne pensi, resta un presidio di democrazia a difesa dei lavoratori, dei ceti popolari e dei ceti meno abbienti.
Detto questo, però, non possiamo al contempo non richiamare l’attenzione sulla necessità di garantire al sindacato l’autonomia dalla politica e dai partiti. Perché senza autonomia dai partiti e dalla politica il sindacato si riduce ad essere una banale ed insignificante appendice di ciò che gli stessi partiti indicano. O viceversa. E, per entrare nello specifico, come può essere credibile un sindacato quando il suo ruolo e la sua funzione sono una sorta di megafono di ciò che quotidianamente propagandano i partiti di un preciso schieramento? Al punto che, per entrare ancora di più nello specifico, non si capisce chi detta l’agenda a chi. Se, ad esempio, sia la Cgil che detta l’agenda e le rispettive ricette politiche ai partiti del neo “Fronte popolare” o se sia l’alleanza delle sinistre a farlo nei confronti della Cgil. Nell’un come nell’altro caso la sostanza non cambia affatto. Perché ormai c’è una intercambiabilità di ruoli che, a prescindere dal tema al centro della discussione, c’è sempre una perfetta convergenza politica e strategica tra quei partiti e quella precisa organizzazione sindacale. Oltre, molto oltre, alla stessa storica concezione della “cinghia di trasmissione” tra la Cgil e il partito di riferimento, cioè il vecchio Pci.
Ed è proprio di fronte a questa situazione, oggettiva e non affatto caricaturale, che emerge con tutta la sua modernità ed efficacia la concezione di un sindacato libero e, soprattutto, autonomo dai partiti e dalla politica nella sua complessità. Una concrezione che, ad esempio ha sempre rappresentato il cuore e l’essenza della Cisl, lo storico “sindacato bianco” nel nostro paese. Dalla sua fondazione, culminata nel lontano 1950, e sino ai giorni nostri. Perché l’autonomia dalla politica e dai partiti da un lato e la radicale concentrazione sul merito delle questioni dall’altro sono e restano i due aspetti costitutivi di un sindacato credibile, serio e non pregiudizialmente ed ideologicamente schierato. Anche perché un sindacato che diventa il banale ed arido prolungamento di un partito e, di conseguenza, di uno schieramento politico, oltre ad essere scarsamente credibile diventa anche scontato nelle sue scelte concrete. Perché, appunto, dettate da ragioni politiche ed ideologiche pregiudiziali.
Ecco perché diventa sempre più necessario ed indispensabile recuperare una piena ed organica concezione democratica del sindacato e delle forze sociali in generale. Ma, soprattutto, per avere un sindacato libero ed autonomo che non sia condizionato solo ed esclusivamente da ragioni politiche. Com’era anche la Cgil di Luciano Lama in altri tempi e com’è sempre stata la Cisl nella sua lunga e travagliata vicenda democratica e sociale. Senza il recupero di questo ruolo e di questa funzione, sarebbe lo stesso sindacato a pagarla sul versante della credibilità e della trasparenza.