GLORIE NOSTRANE

"Compostezza, la terza via di Torino". Greco sabaudo ad honorem

Il direttore dell'Egizio riceve il Sigillo civico della Città e pronuncia un peana dell'understatement subalpino "quella cifra di cui ha bisogno il Paese". Tutto pronto per le celebrazioni del bicentenario del museo, il 20 novembre con Mattarella

“Torino è stata per me il ritorno in patria, nell’ottica di una città che ha una cifra diversa, la compostezza sabauda, di cui ha bisogno il Paese. La politica urlata, le polarizzazioni non stanno bene con me. Si possono avere idee diverse e non essere d’accordo, anzi si deve, il dialogo è il sale della vita e della ricerca scientifica, e il museo deve essere uno spazio sicuro, in cui ci possa essere un dialogo e dire non sono d’accordo. Torino mi ha insegnato una terza via, che spero il Paese sappia cogliere”. Con queste parole, e assicurando che il suo sogno è quello di “rimanere al museo Egizio fino alla pensione”, il direttore Christian Greco ha accolto il riconoscimento del Sigillo civico che gli è stato consegnato oggi dalla Città di Torino. Un piano di lungo respiro vista la sua età, 49 anni.

“Oggi raccolgo una sfida – dice l’egittologo nato in un piccolo paese del Vicentino da una famiglia di origini siciliane con lunghi trascorsi di studi nei Paesi Bassi –, perché avere questo riconoscimento è un impegno per il futuro, sempre più a servizio della città e del museo, perché essere direttore dell’Egizio è un lavoro politico nel senso di mettersi a servizio della polis”. E se il rapporto con la politica politicante ha registrato alti e bassi – celebre lo scontro con Giorgia Meloni, all’epoca in cui era leader di un allora piccolo partito sulle promozioni al pubblico straniero (in specie arabo) – a Greco vengono riconosciuti grandi risultati ottenuti al vertice dell’Egizio. Il “lavoro ideale. Per un egittologo poter lavorare in questo museo è il sogno di una vita”, ribadisce, confidando anche un altro “sogno nel cassetto”, quello di “riuscire a studiare un po’ e spero che in un prossimo futuro possa esserci un periodo per studiare, che non significa sottrarsi al lavoro, ma trovare nuove energie, spunti, modalità di approfondimento per esser ancora di più al servizio del museo”. Greco ricorda infine l’appuntamento per il bicentenario dell’Egizio, con l’inizio delle celebrazioni il 20 novembre con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“Avere un direttore che ha tutte queste competenze e background e che fa diventare l’elemento della divulgazione, dell’apertura, del fascino, un punto centrale, declinato nella concretezza, ha costruito un’identità della città e del museo, che è un luogo in cui tutti ci riconosciamo. E dando lustro al museo Egizio dà lustro alla città”, ha affermato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, consegnando l’onorificenza a Greco. Di lui, il sindaco ha ricordato “la capacità di coniugare rigore scientifico e legame con Torino pur non essendo torinese di nascita. Greco è uno studioso, prima di tutto, una cosa importante in un momento come questo, perché per fare cultura bisogna possederla”. A questo, aggiunge Lo Russo, “unisce la capacità e la consapevolezza dell'importanza di diffondere la cultura al largo pubblico che è un elemento essenziale”. 

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