"Manovra deludente, una presa in giro". Sciopero di medici e infermieri
15:46 Mercoledì 23 Ottobre 2024La legge di bilancio per il 2025 "conferma la riduzione del finanziamento per la sanità e cambia le carte in tavola rispetto a quanto proclamato per mesi". La protesta dei camici bianchi fissata per il 20 novembre: 24 ore di astensione e manifestazione
I sindacati medici hanno proclamato lo sciopero nazionale per protestare contro la legge di Bilancio che considerano “deludente”. Scenderanno in piazza e sciopereranno mercoledì 20 novembre. Lo sciopero è proclamato dai sindacati medici Anaao, Cimo e dal sindacato degli infermieri Nursing Up.
Il testo della Legge di Bilancio per il 2025, spiegano i sindacati, “conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto annunciato nelle scorse settimane e cambia le carte in tavola rispetto a quanto proclamato per mesi”. La manovra, rilevano, prevede un aumento dell’indennità di specificità medica sanitaria di 17 euro nette per i medici e 14 euro netti per i dirigenti sanitari per il 2025, 115 euro nel 2026 per i medici e zero per i dirigenti sanitari, mentre nelle tasche degli infermieri arriverebbero per il 2025 circa 7 euro e per il 2026 circa 80 euro, e non va meglio per le altre professioni sanitarie. Peraltro, “si parla di risorse legate, per la maggior parte, a un contratto la cui discussione inizierà solo tra almeno due anni, e che arriveranno nelle tasche degli interessati chissà quando. Insomma, in sostanza briciole che offendono l’intera categoria”. I sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, confermando la manifestazione del 20 novembre, proclamano quindi lo sciopero nazionale di 24 ore nella stessa giornata di medici, dirigenti sanitari, infermieri e professioni sanitarie.
L’aumento di 1,3 miliardi del Fabbisogno sanitario nazionale nel 2025, “ben distante dai 3,7 miliardi annunciati, non è sufficiente a ridare ossigeno a un Ssn boccheggiante. Si è persa traccia del piano straordinario di assunzioni e dello sblocco del tetto di spesa per il personale. L’incremento delle borse di specializzazione meno richieste, sebbene apprezzabile, non sarà di certo sufficiente a convincere i giovani medici ad iniziare un percorso formativo che li porterà a lavorare in condizioni inaccettabili. Si continua a rimandare ad un futuro più o meno prossimo la soluzione di un’emergenza che invece medici e infermieri vivono oggi, e che necessita oggi di provvedimenti realmente risolutivi”.