L'Italia invecchia, la spesa aumenta. Ma un pensionato su 10 prende meno di 500 euro al mese
12:04 Giovedì 24 Ottobre 2024Il costo per la previdenza in Italia continua ad aumentare: nel 2023 è di 347 miliardi (erano 303 miliardi nel 2014). Lo stanziamento previsto nell'ultima manovra per le minime (3 euro in più al mese) è poco più che una mancetta
Ci sono quasi 23 milioni di pensionati in Italia e tra questi 4,8 milioni (il 29,5%) percepisce meno di mille euro al mese. Non solo, c’è una fetta di loro (circa 1,7 milioni di cittadini) che sbarca il lunario con una pensione inferiore ai 500 euro al mese. Sono i dati dell’Inps riferiti al 2023 che fotografano un paese in cui la spesa pensionistica è sempre più alta: 347 miliardi complessivi rispetto ai 303 miliardi del 2014. I pensionati che prendono meno di 500 euro al mese sono il 9,5 percento del totale e ricevono l’1,7 percento della spesa.
La manovra finanziaria varata dal Governo prevede un aumento delle pensioni minime, che dal 2025 salgono del 2,2% a 617,9 euro: tre euro in più dai 614,77 attuali. Ma senza un intervento sarebbero scese a 604 euro. Facendo i calcoli i pensionati si dovranno accontentare di 10 centesimi al giorno per il 2025 e probabilmente circa 4 centesimi per il 2026. Una elemosina, a giudizio di sindacati e opposizioni.
Se si guarda alla classe con i redditi da pensione più alti, ovvero con almeno 5mila euro lordi al mese, si vede che a fronte di 415.137 persone, il 2,6% del totale, si spendono 34.438 milioni, pari al 9,9% della spesa complessiva, più dell'importo per le prime due classi. I pensionati che percepiscono più di 2mila euro al mese rappresentano il 38,4% del totale e ricevono il 60% sulla spesa pensionistica complessiva.
I beneficiari di prestazioni pensionistiche sono 16,2 milioni e ognuno di loro percepisce in media 1,4 pensioni, anche di diverso tipo, secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Sebbene le donne rappresentino la quota maggioritaria sul totale dei pensionati (il 52%), gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici. Possono contare infatti, nella maggioranza dei casi, su carriere contributive più lunghe e retribuzioni più alte.
L’importo medio dei redditi da pensione nel 2023 è stato di 21.382 ma con differenze significative tra uomini (24.671 euro nell’anno) e donne (18.291 euro). Circa due terzi (68%) dei beneficiari di prestazioni pensionistiche percepisce una sola prestazione, mentre circa un terzo (il 32%) ne percepisce due o più. In particolare, il 24,1% dei beneficiari percepisce due prestazioni, il 6,7% tre e l’1,2% quattro o più. All’interno del gruppo dei titolari di più di una pensione la presenza femminile è dominante e aumenta al crescere del numero dei trattamenti pro capite.
Nello specifico le prestazioni pensionistiche nel complesso sono 22.919.888, per la grande maggioranza Ivs (Invalidità vecchiaia e superstiti), pari a 17.752.596. Le indennitarie sono 627.143 e quelle assistenziali (tra queste anche quelle per invalidità non legata all'attività lavorativa svolta) 4.540.149.