GIUSTIZIA

Segre assolto: non ha evaso il Fisco

Il finanziere torinese, balzato agli onori della cronaca rosa per la rottura del fidanzamento con la Seymandi, non ha commesso alcun reato. La Procura aveva chiesto 10 mesi di carcere per il mancato versamento di 1 milione di euro fra Iva e ritenute della Thesan Savio

Non gli avranno eretto un monumento “come quello di Garibaldi a Caprera per come si è impegnato per salvare quell’azienda”, secondo quanto auspicava il suo avvocato, ma l’hanno assolto. Il manager torinese Massimo Segre è stato infatti giudicato non colpevole dal tribunale di Torino per il mancato versamento di circa 1 milione di euro fra Iva e ritenute della Thesan Savio, azienda di Chiusa San Michele, che produce sistemi di ventilazione. La procura aveva chiesto una condanna a dieci mesi di carcere. Secondo la sentenza della giudice Eugenia Melania Cafiero invece i capi d’imputazione relativi ai mancati versamenti delle ritenute d’acconto “non costituiscono reato”. Per quanto riguarda l’Iva non versata invece Segre, difeso dall’avvocato l'avvocato Teodoro Marrazza, è stato assolto “per non aver commesso il fatto”.

L’azienda nel luglio 2020 ha scongiurato il fallimento (100 milioni di euro il passivo) chiedendo il concordato preventivo e ha raggiunto un accordo transattivo con i creditori, compreso il Fisco. Durante un accertamento però i funzionari dell’agenzia di riscossione si sono accorti che mancavano all’appello 2 milioni di Iva e un altro milione e mezzo di ritenute d’acconto, riferibili ai periodi d’imposta 2018 e 2019. Per questo Segre è finito sotto indagine per due ipotesi di omesso versamento. Segre, che è stato presidente del consiglio d’amministrazione della Thesan da luglio 2018 a maggio 2020, ha sempre sostenuto di non sapere dei debiti. Il manager, noto alle cronache rosa per la rottura diventata virale sui social con Cristina Seymandi, era imputato insieme ad Aimone Balbo di Vinadio, ex amministratore delegato dell’azienda, che però era già uscito dal processo concordando dieci mesi di lavori di pubblica utilità.

“Sono molto soddisfatto dell’assoluzione da tutte le imputazioni – è il commento di Segre affidato a una nota –. Ho avuto fiducia nel credere nella capacità del giudice di approfondire tematiche complesse, per arrivare alla conclusione con la sentenza di oggi. Sono soddisfatto anche per motivi personali. Savio è un cliente storico della mia famiglia, ancora prima che io nascessi. Ho sostenuto personalmente quell’azienda quando era in difficoltà e ritrovarmi poi sotto processo anche come conseguenza del mio impegno è stato un momento buio. Mi sono sempre assunto la responsabilità delle mie scelte guidate dal rispetto scrupoloso delle regole. Per questi motivi la sentenza odierna mi ridà serenità come persona, come professionista e come cittadino”.

print_icon