Corsa alla poltrona in Piemonte: 1.214 candidati per 168 posti
Oscar Serra 07:00 Venerdì 25 Ottobre 2024Dall'Atc a Edisu, dal Csi all'Ires, fino agli enti più "onorifici" come la Fondazione Einaudi. La Regione si prepara all'infornata. Alcuni si scelgono per il blasone, altri per l'emolumento. L'importante è rimanere nel giro. Tutti i nomi
Ci sono 168 incarichi in ballo, 1.214 candidature, molte delle quali doppie, triple o quadruple. Non mancano i candidati buoni per ogni stagione e soprattutto per ogni azienda, fondazione o agenzia. E questo è solo il primo antipasto dell’infornata di nomine che interesserà la Regione Piemonte nel secondo quinquennio di Alberto Cirio. Si va dai piatti forti di Atc (le tre agenzie per le case popolari), Edisu (l’ente per il diritto allo studio), Csi (Consorzio informatico), Ires (Istituto di ricerca), Arpa (Agenzia per l’ambiente) a quelli più “onorifici” come il Comitato per i diritti umani e civili. E mentre nel centrodestra i Fratelli d’Italia sono pronti a testare il controverso algoritmo escogitato dal capogruppo Carlo Riva Vercellotti, nel centrosinistra già si registrano le prime frizioni tra Pd e Movimento 5 stelle sulla spartizione della fetta che spetterà alle minoranze.
Il presidente di Palazzo Lascaris Davide Nicco ha comunicato informalmente che intende calendarizzare le nomine entro la fine di novembre. Ieri si è svolto il primo tavolo della maggioranza per iniziare a chiarire il peso che ogni partito dovrà avere nella distribuzione degli incarichi, ma come previsto si è risolto in un nulla di fatto. Se ne riparlerà dopo l’approvazione della variazione di bilancio. “È giusto che gli eletti, con i rispettivi capigruppo, apparecchino la tavola, ma poi il quadro lo comporranno i vertici delle quattro forze di maggioranza assieme al presidente Cirio” spiegano dalle alte sfere dei partiti.
Come noto, il braccio di ferro, in questo momento, riguarda principalmente FdI e Lega. Da una parte i meloniani rivendicano il ruolo di primo partito della coalizione, ma il suo peso specifico in Consiglio e in termini di voti è decisamente più basso di quello che aveva la Lega cinque anni fa. Tanto è bastato a innescare le prime scaramucce, tra rivendicazioni dall’una e dall’altra parte. Una soluzione l’ha offerta Riva Vercellotti che, oltre al suo Cencelli 2.0, ha pensato bene di moltiplicare enti e poltrone per accontentare un po’ tutti e così dal prossimo anno dovrebbe partire l’iter per scorporare le Atc del Piemonte Nord e del Piemonte Sud attraverso un percorso inverso rispetto a quello, ispirato dalla spending review, attuato non senza qualche malumore dalla giunta di Sergio Chiamparino.
Intanto gli elenchi di chi si è candidato brulicano di professionisti (con parcella a piè di lista) e politici trombati, docenti universitari a caccia di notorietà e portatori d’acqua (e voti) dei ras di via Alfieri. Venghino siori venghino che un posto non si nega a nessuno. O quasi. Tra le più poliedriche spicca Paola Villata, candidata a Torino per Fratelli d’Italia ma rimasta fuori dal Consiglio per un pugno di voti: lei è in corsa per ben otto consigli di amministrazione, dal Comitato paritetico Regione-Autorità militari al Csi. Ma non è certo l’unica bocciata dalle urne che ora cerca una riparazione. Ci sono il farmacista Alessandro Avramo, candidato per la lista Cirio in quota Moderati, l’ex capogruppo del Pdl durante l’era Cota Luca Pedrale, Giovanni Ravalli eterno escluso di FdI, Alessandro Speranza (anche lui lista Cirio), il medico Giulio Fornero, candidato nel Pd alle ultime regionali. L’ex candidato sindaco di Novara Daniela Andretta è in corsa per ben tredici posizioni, tra i pochi a iscrivere il proprio nome indifferentemente per il cda e per il collegio sindacale di quasi tutti gli enti per i quali si sono aperte le candidature.
Beatrice Rinaudo, figlia dell’ex pm Antonio Rinaudo e candidata per Forza Italia alle amministrative di Torino, ha fatto un passo avanti per la Commissione Pari opportunità; Monica Camoletto (lista Cirio, fedelissima dell’assessore Gian Luca Vignale) è in lizza per un posto all’Ires, così come Massimo Marcassa, ex sindaco di Oleggio ora nello staff del senatore FdI Gaetano Nastri. Tra i candidati nei collegi di revisione spiccano Sergio Rolando, ex direttore finanziario della Regione, con un recente passato nella giunta pentastellata di Chiara Appendino, Raffaele Petrarulo – un trascorso nel Consiglio provinciale di Torino con Italia dei valori prima di passare al centrodestra – il commercialista Stefano Rigon e, immancabile, l’assessora al Bilancio del Comune di Torino Gabriella Nardelli per un posto nel collegio sindacale di un’azienda sanitaria, assieme al compagno di studio e nella vita Davide Di Russo. Per l’Istituto Zooprofilattico spunta il nome di Maurizio Dall’Acqua, ex direttore generale del Mauriziano, ora in pensione, candidato anche alle prossime elezioni per l’Ordine dei medici.
Per la sezione vecchie glorie di via Alfieri si segnalano, invece, l'ex sindaco di Grugliasco e consigliere regionale della lista Bresso Mariano Turigliatto, l'ex Rifondazione poi folgorato sulla via dei Cinquestelle Iuri Bossuto, e il vanverologo Deodato Scanderebech, rientrato in auge dopo che la figlia Federica ha ottenuto lo scranno in Sala Rossa con Forza Italia. Tutti in pole position per un posto nella Commissione di garanzia dell'aula.
Tra i volti più o meno conosciuti si segnalano l’ex presidente della Provincia di Vercelli, Renzo Masoero, in corsa per Atc e Csi, il segretario novarese di FdI Angelo Tredanari aspirante al cda di Atc, l’ex assessore al Comune di Alessandria e candidata alle scorse europee per Forza Italia Firial Cherima Fteita (Csi e Ires), sceglie il Coresa invece l’azzurra Silvia Magrassi, moglie del vicesindaco di Valenza, mentre non disdegnebbe sedere in Ires l’avvocato Alberto Villarboito, con alle spalle una campagna elettorale in Torino Bellissima di Paolo Damilano prima di transitare in FdI, sponda marroniana. Un posto nell’istituto di ricerca ambito anche da Massimilano Panero, giornalista cuneese e figura piuttosto nota nella destra piemontese, militanza in An e ultimamente vicino a CasaPound. L’ex consigliera regionale del Pd Valentina Caputo si propone come garante per l’infanzia, mentre il fratello Walter è stato ingaggiato al gruppo di Forza Italia dopo aver sostenuto in campagna elettorale il consigliere regionale e presidente degli azzurri in Consiglio Paolo Ruzzola. Quasi tutti ricandidati gli uscenti, da Emilio Bolla all’Atc di Torino (e anche alle altre due), Alessandro Sciretti all’Edisu (e anche in Atc), Michele Rosboch all’Ires. La scelta è quanto mai ampia. Le trattative sono solo all’inizio.