SANITÀ

Ospedali, al top 2 pubblici e uno privato.
In Piemonte rapidi sugli infarti 

Nel 2023 incrementati i ricoveri che sfiorano gli 8 milioni. In testa Humanitas di Rozzano, Careggi di Firenze e l'ospedale di Ancona. Sul podio di alcune specialità il Santa Croce di Moncalieri e il Maria Vittoria. Mauriziano nella top ten per gli interventi al pancreas - RAPPORTO AGENAS

Cresce il numero di ospedali dove il livello di eccellenza supera il 50% dell’attività svolta, ma aumentano le differenze, anche nell’ambito della stessa regione, tra le strutture che producono una quantità di prestazioni in linea con i parametri previsti e quelle che invece ne restano molto lontane. È questo soltanto un aspetto, peraltro non certo marginale per quanto riguarda gli effetti sui pazienti, che emerge dal Programma nazionale esiti 2024 (riferito ai dati dell’anno precedente) elaborato da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.

Un dossier corposo e dettagliato frutto di analisi su una vasta serie di indicatori che, come ogni anno, stila l’attesa classifica dei migliori ospedali. In testa due strutture pubbliche, il Careggi di Firenze e l’ospedale di Ancona e una privata accreditata, l’Humanitas di Rozzano. “Non si tratta di assegnare premi o dare penalità – ha spiegato il direttore di Agenas Domenico Mantoan – ma spingere verso il miglioramento”. 

Il report ha valutato le performance di ospedali pubblici e privati, in sette aree cliniche principali: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, nefrologia, gravidanza e parto, osteomuscolare. “L'Humanitas, per il terzo anno consecutivo – ha ricordato Mantoan –  si conferma ospedale di eccellenza e otto aree su quelle monitorate hanno livelli altissimi, questo mostra l'impegno costante di questa struttura". Per quanto riguarda i due ospedali pubblici, "l'azienda ospedaliera di Ancona che era tra i migliori anche lo scorso anno e ha fatto un balzo ulteriore migliorando ancora di più il risultato, con 7 aree di eccellenza. La sorpresa arriva dall’azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze che ha fatto un grande investimento e raggiunge l'eccellenza in tutte e 8 le aree considerate”.

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Sul piano generale, dopo la pandemia, che aveva ridotto al minimo l'attività ospedaliera, tornano a salire i ricoveri in Italia che nel 2023 sono stati quasi 8 milioni, ovvero 312mila in più rispetto al 2022, tornando in linea con i valori registrati prima Covid. Dal punto di vista delle prestazioni, nella maggior parte degli ospedali "convivono aree di qualità alta o molto alta con aree di qualità bassa". Ancora per gli interventi oncologici resta una frammentazione in strutture con volumi di attività troppo basse per garantire le migliori esperienze e tecnologie, in particolare per il tumore del pancreas. E lo stesso vale per l'area materno infantile, con un punto nascita su tre che non supera la soglia di 500 parti l'anno, considerata la soglia minima di sicurezza.

Tra i parametri di valutazione, per quanto attiene all’infarto, c’è la tempestività nell’esecuzione dell’angioplastica e sono in tutto 35 le strutture tra quelle ad alto volume che hanno mostrato valori uguali o superiori alla soglia del 60% nel 2023 e nei 3 anni precedenti nell'intervento entro 90 minuti da un infarto. Al Nord sono 17, di cui tre in Piemonte, ovvero l’ospedale Maria Vittoria di Torino, il Santa Croce di Moncalieri e l’ospedale degli Infermi di Biella. Un’altra struttura piemontese emerge nei primi posti anche per quanto riguarda gli interventi per il carcinoma del pancreas. Tra le dieci strutture con oltre 50 interventi l’anno c’è, infatti, il Mauriziano di Torino.

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