PALAZZO LASCARIS

Sull'auto crash del centrodestra

I 5 Stelle chiedono a Cirio di fare pressioni sul Governo per monitorare la cessione di Comau, ma la vicepresidente Chiorino (FdI) se la prende con l'ex premier Conte per difendere la Meloni. Presto un Consiglio regionale del Piemonte aperto. Ed Elkann non va in Parlamento

L’automotive sta diventando il tallone d’Achille del centrodestra. Nel giorno in cui la maggioranza festeggia la vittoria di Marco Bucci in Liguria, è passata in secondo piano la notizia che il Governo taglierà 4,6 miliardi dal fondo automotive, l’80% del totale del fondo per la riconversione. Il ministro per le Imprese Adolfo Urso ha fatto capire che i primi soldi a sparire saranno quelli per gli incentivi, proprio quelli che chiedeva così insistentemente il Ceo di Stellantis Carlos Tavares.

Una sfida pericolosa quella della maggioranza, visto che la multinazionale potrebbe vendicarsi tagliando le fabbriche nel Belpaese. La vicenda tocca il Piemonte in primis, visto a Mirafiori dovrebbe arrivare la 500 ibrida a fine 2025, una produzione che darebbe un po’ di respiro a una fabbrica che va avanti col fiato corto, tra un annuncio di cassa integrazione e il successivo, anche perché le vendite della 500 Bev non tirano. Sempre a proposito di Stellantis, il presidente John Elkann ha fatto sapere in una lettera alla Camera che non si presenterà in audizione in Parlamento, come era stato richiesto, e che invece attende che venga convocato un tavolo a Palazzo Chigi.

Ora della questione se ne occuperà il Consiglio regionale. Perché, forse per riprendersi dalla dèbacle ligure, la capogruppo pentastellata a Palazzo Lascaris Sarah Disabato ha chiesto alla giunta Cirio di fare pressione sul Governo per difendere Comau, l'azienda di robotica ceduta al fondo americano One Equity partners. Una cessione sulla quale il Governo ha usato il golden power per tutelare impianti e know how italiano. Ma quando ha interrogato l’assessora al Lavoro e vicepresidente Elena Chiorino sul tema, lei è andata su tutte le furie per difendere la premier Giorgia Meloni. Che ha pensato bene di dare la colpa alla presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen e all'ex premier e leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte: “È chiaro che, se il Governo Conte fosse intervenuto tempestivamente, favorendo una partecipazione attiva dell’Italia nell’operazione Stellantis invece di lasciarla interamente in mani francesi, oggi non saremmo costretti a un monitoraggio costante per evitare ricadute sul nostro tessuto industriale”. Una risposta politica, più da comizio che da Consiglio regionale, a cui ha aggiunto gli strali sulla “deriva green” promossa da Von der Leyen in sede Ue.

“È la risposta di Paperino”, ci ha scherzato su Disabato che ha parlato di “un attacco scomposto e irrispettoso” da parte di Chiorino.  Una risposta “vergognosa”, le ha dato manforte la capogruppo di Avs Alice Ravinale. A quel punto il presidente Davide Nicco ha sospeso la seduta e Disabato ha chiesto un Consiglio aperto sulla crisi dell’auto, che il centrodestra ha intenzione di concedergli. Una questione di cui si era occupato anche il Pd, con Anna Rossomando che aveva chiesto ai piemontesi di portare il dibattito sulla transizione nel Parlamentino regionale, riscuotendo però la freddezza della capogruppo dem a Palazzo Lascaris Gianna Pentenero, che si tiene stretta l’agenda del gruppo. Ora però ai dem non resterà che accodarsi.

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