FINANZA & POTERI

Intesa: utili a 8,5 miliardi, Messina
a gonfie vele verso la riconferma

L'ad della prima banca italiana migliora i già ragguardevoli risultati del 2023 nei primi nove mesi dell'anno, mentre la borsa vola. L'utile crescerà ancora nel 2025 (9 miliardi), quando "scadrà" il suo mandato. Ceo praticamente a vita

Bene, bravo, altro bis. L’ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina festeggia i primi nove mesi dell'anno rivendicando senza imbarazzo gli obiettivi raggiunti. Anche perché i numeri parlano per lui: utile a 8,5 miliardi, uno in più del 2023, ma ancora in crescita l’anno venturo quando dovrebbe toccare i 9 miliardi. E proprio nel 2025 il manager scoprirà il suo futuro, anche se per lui si profila l’ennesima incoronazione senza scossoni da parte del patto tra le fondazioni.

La sua banca va alla grande anche nei listini azionari, dove Intesa è un “leader a livello europeo: il valore di Borsa raggiunto ci colloca nello stesso raggruppamento di Bnp Paribas e Santander, banche con una dimensione di bilancio ben superiore alla nostra".

Un successo che si estende agli indici di reddività e alla crescita della massa monteria gestita: "Siamo i primi nell'Eurozona per crescita dei ricavi e nel rapporto tra commissioni e attività assicurativa rispetto al totale dei ricavi Il contesto relativo ai tassi di interesse è in evoluzione, potremo tuttavia affrontarlo con successo grazie alla significativa diversificazione del nostro business model e al risparmio che ci affidano famiglie e imprese che al 30 settembre 2024 ammonta a circa 1.400 miliardi, in crescita di oltre 135 miliardi dal 30 settembre 2023". E chi lo smuove più?

Le "erogazioni a medio e lungo termine a favore delle famiglie e delle imprese italiane hanno superato i 30 miliardi di euro", prosegue il Ceo. "Le risorse destinate alle nostre persone che lavorano in Italia superano i 4 miliardi di euro. Al 30 settembre 2024 i dividendi cash già maturati sono pari a 5 miliardi di euro, il 40% di questa cifra è destinato alle famiglie italiane e alle fondazioni azioniste. Nei primi nove mesi del 2024 le imposte per Intesa Sanpaolo sono pari a 4,6 miliardi di euro, in crescita di 700 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2023". Messina come già avvenuto più volte, ci tiene a ricordare il ruolo sociale dell’istituto di credito: "Intesa Sanpaolo è un'istituzione al servizio del Paese: realizziamo il principale progetto di coesione sociale, per promuovere una società più equa in modo strutturale e concreto".

Crescerà anche la forza lavoro da circa 17.000 professionisti a 20.000 entro il 2027,  dedicati alla consulenza nel risparmio gestito."Abbiamo - prosegue - identificato 100 miliardi di euro di attività finanziarie dei clienti in grado di dare impulso alla crescita del risparmio gestito. La creazione di un presidio unitario delle attività del wealth management ne favorisce la crescita e la semplificazione operativa delle fabbriche prodotto. La forte attenzione ai costi – a fronte della crescita degli investimenti tecnologici – ci permette di raggiungere il miglior risultato di sempre in termini di cost/income pari al 39,1%". "Il flusso ai minimi storici – prosegue Messina – degli Npl porta il costo del rischio annualizzato a 25 punti base, accompagnato da un aumento delle coperture. La robusta generazione di capitale ci rafforza ulteriormente: il Cet1 ratio al 30 settembre è pari al 13,9%. Il significativo eccesso di capitale ci pone nelle condizioni di valutare ulteriori significative distribuzioni di risorse agli azionisti. L'innovazione tecnologica è elemento chiave del nostro successo: ci posizioniamo come leader a livello europeo grazie ai 3,5 miliardi di euro di investimenti It già effettuati e circa 2.250 specialisti It già assunti".

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