Situazione critica nelle carceri del Piemonte

"È con grande attenzione e consapevolezza che stamane apro questo consiglio dedicato al tema cruciale delle "Condizioni di lavoro della polizia penitenziaria nella nostra Regione". Un momento di ascolto e confronto utile che permetterà a tutti di prendere una volta di più coscienza di quella che è la situazione assolutamente critica presente nelle strutture detentive della nostra Regione, difficoltà non solo del Piemonte, va detto, ma che caratterizzano tutte le prigioni italiane". È così che il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Davide Nicco, ha aperto stamani il consiglio regionale straordinario sul tema. "In un contesto complesso come quello delle carceri, il lavoro svolto quotidianamente dagli agenti penitenziari - ha sottolineato Nicco - assume un ruolo fondamentale, imprescindibile. Oggi più che mai, siamo chiamati a confrontarci in modo trasparente e costruttivo, ascoltando chi è tutti i giorni in prima linea". "Un settore penitenziario - ha continuato il presidente - che convive con aggressioni continue, con una categoria anziana, la cui età media è di oltre i 50 anni con problemi di tenuta fisica sempre più rilevanti, con turni teorici di otto ore, a cui si aggiungono molte ore di straordinario mensile retribuite non adeguatamente, con un numero crescente di suicidi tra i detenuti ed il personale. E con rivolte ingestibili: l'ultima ancora ieri pomeriggio a Cuneo, dove si sono verificati risse tra i reclusi ed alcuni agenti sono rimasti feriti".
 
"Evidentemente non bastano - ha detto Nicco - le sole azioni di supporto e formazione psicologica agli operatori, ma occorrono misure organizzative a monte, che favoriscano migliori condizioni lavorative e facciano fronte alle carenze sanitarie all'interno delle strutture". "È altrettanto chiaro - ha concluso il presidente dell'assemblea regionale - come sia necessario tornare a destinare risorse per riorganizzare e ripensare le carceri. Il sovraffollamento si risolve riconsiderando il concetto di detenzione preventiva e costruendo nuovi penitenziari. Questi obiettivi richiedono certamente impegno e collaborazione a più livelli". "Il Consiglio regionale, senza alcun dubbio, si pone con determinazione - ha chiuso - al fianco della polizia penitenziaria. Le istituzioni tutte devono agire per garantire che le carceri siano luoghi sicuri. Parlare delle condizioni di lavoro della polizia penitenziaria significa affrontare un problema di sicurezza, di giustizia sociale e legalità, ma anche soprattutto di dignità umana. Per gli agenti e per i detenuti".

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