Asl, piazzisti di nomine 

Dicono che… in Piemonte l’approssimarsi delle nomine dei direttori generali delle aziende sanitarie, previsto entro fine anno, sia accompagnato in maniera sempre più smaccata dall’iperattivismo di chi, all’evidenza senza alcun titolo, si muove tra aspiranti al ruolo e attuali manager nella speranza di riconferma. Una sorta di scouting (ad essere benevoli) tra richieste di desiderata e non troppo nascoste sottolineature di potere, in vista di un passaggio tanto importante quanto delicato. Un passaggio che dovrebbe essere preservato da influenze anomale, qual è appunto la scelta dei profili cui affidare la guida di Asl e Aso. La legge prevede che le nomine siano di esclusiva pertinenza della giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità. Poi, da sempre, sotto il velo della sempiterna ipocrisia, la politica fa sentire il suo peso, eccome. Diverso e, per molti aspetti non poco allarmante, è il muoversi di figure che facendo leva sulla loro vicinanza al potere finiscono per l’apparire, nel meno peggio dei casi, come Totò che vende la fontana di Trevi. Ma è davvero solo millanteria? E l’assessore Federico Riboldi avrà percepito quel che sta succedendo per avvertire – ne siamo convinti – “Not in my name”?  

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