POLVERE DI (5) STELLE

"M5s progressista ma non subalterno". Appendino: restino nome e simbolo

L'ex sindaca di Torino rivela il suo voto alla vigilia dell'Assemblea Costituente del movimento. Posizione che mette in difficoltà Conte, proiettandola a un ruolo di "sintesi" tra le varie anime. Com'è ormai chiaro vuole fargli le scarpe

Un Movimento 5 Stelle d’impronta progressista ma con una propria e riconoscibile identità, a partire da nome e simbolo. Mentre sono iniziate le votazioni online della costituente del M5s Chiara Appendino torna a dire la sua: “È importante partecipare a Nova ed esprimersi sui quesiti perché, non mi stancherò mai di dirlo, il Movimento non appartiene a nessuno se non alla sua comunità” scrive sui social la deputata pentastellata, ex sindaca di Torino e oggi vice di Giuseppe Conte. E spiega la sua posizione: “Voterò per mantenere il nostro nome e il nostro simbolo che rappresentano sì il nostro passato ma devono orgogliosamente accompagnarci anche nel prossimo futuro. Dobbiamo essere progressisti con i fatti, mantenendo la postura e l’identità forte necessaria per non diventare la copia sbiadita e subalterna di altri”.

Appendino non vuole alleanze preconfezionate, d’accordo con il suo principale consigliere – il direttore del Fatto Marco Travaglio – più che giocare nel campo largo ritiene che il M5s debba giocare a tutto campo. Convincimento espresso qualche giorno fa, sempre sui social: “La mancanza di un’identità forte sta facendo disperdere il nostro vento nelle vele del Pd. In questo sciagurato schema ci stanno fagocitando”. Una posizione che la distanzia dallo stresso Conte e dal cerchio magico della pochette (Alessandra Todde, Roberto Fico, Stefano Patuanelli). Nodo che verrà sciolto dall’assemblea costituente di sabato e domenica prossimi al Palazzo dei Congressi, a Roma.

Quasi rispondendo ai suoi follower l’ex pupilla di Grillo e Di Maio afferma: “In tanti mi avete chiesto cosa voterò e io in questi giorni ho più volte cercato di aprire un dibattito, per il bene del Movimento. Lo ribadisco anche oggi, quindi. Voterò per mantenere il nostro nome e il nostro simbolo che rappresentano sì il nostro passato ma devono orgogliosamente accompagnarci anche nel prossimo futuro. Voterò per confermarci progressisti perché è quello che sono e sono sempre stata, quando ho aperto la strada per il riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali, quando lotto per la sanità pubblica e per la tutela dell'ambiente, quando mi batto contro le diseguaglianze come con la pdl Olivetti per alzare i salari. Lo faccio con la consapevolezza che, al di là delle definizioni che ci diamo, dobbiamo essere progressisti con i fatti, mantenendo la postura e l’identità forte necessaria per non diventare la copia sbiadita e subalterna di altri. Dirò la mia su tutti i quesiti. Ciò che conta, però, è che ogni iscritto partecipi e esprima il suo voto come atto finale di questo importante percorso di confronto e democrazia. Ci vediamo a Nova, sabato e domenica”, conclude.