LA SACRA RUOTA

Stellantis ha Imparato qualcosa: Torino centrale ma poche auto

Il top manager rivela che al Lingotto sarà basata la struttura Corporate Europa di Stellantis: comunicazione, marketing e Hr. "Sì ma non è produzione, direte voi", mette le mani avanti. Fiat "soffre" ma rilanceremo la 500 ibrida e arriverà la Grande Panda

Stellantis non lascia l’Italia e rilancerà i marchi Fiat e di tutto il Lingotto. È il messaggio di Jean-Philippe Imparato, numero uno del Gruppo in Europa, al governo Meloni, lanciato attraverso le pagine di Milano Finanza. «Il mercato dell’elettrico deve ancora svilupparsi ma noi di Stellantis siamo preparati a rispettare le indicazioni Ue sulle emissioni, non temiamo le multe. L’Italia è al centro della transizione ma va fatta insieme con il governo». Non è ancora ufficiale ma a partire dal 1° gennaio la regione Europa di Stellantis sarà gestita da Torino. «In termini di localizzazione del business e di corporate governance a livello europeo di Stellantis Torino è e sarà sempre più centrale, quindi nessuno può dire che chiudiamo». Significa, spiega il chief operating officer di Stellantis Enlarged Europe e responsabile della divisione di veicoli commerciali Stellantis Pro One, «che il personale dell’Enlarged Europe a livello di comunicazione, marketing e Hr e pianificazione della produzione presente in Italia lavorerà con me a Mirafiori. “Sì ma non è produzione di auto” dite voi, e va bene. Ma in termini di localizzazione del business e di corporate governance a livello europeo di Stellantis Torino è e sarà sempre più al centro: quindi nessuno può dire che chiudiamo. Mirafiori è probabilmente lo stabilimento che avrà la possibilità di giocarsi la transizione elettrica nelle condizioni migliori».

Commentando i problemi del gruppo il manager francese (ex ad di Peugeot) spiega che «al momento lo stock negli Usa sta calando alla giusta velocità e al livello che vogliamo. E stiamo facendo lo stesso lavoro in Europa, perché vogliamo uscire dal 2024 con il livello giusto di stock e free cash flow. Questo è fondamentale. L’obiettivo è uscire dal 2024 con 65 giorni di stock fra costruttore e rete». In Stellantis, ricorda, «abbiamo sempre detto due cose. La prima: produciamo quello che vendiamo; la seconda: siamo in un momento di transizione, che dobbiamo gestire. Ma con tutti i lanci previsti già per inizio 2025 il rimbalzo arriverà».

Quanto a Fiat «sta soffrendo», ammette, ma per un prodotto chiave come la 500 ibrida «faremo di tutto per poter anticipare l’apertura degli ordini senza sacrificare la qualità». Inoltre, nel primo trimestre 2025 «arriverà la Grande Panda, una splendida auto sia elettrica che ibrida» che «può valere 150 mila macchine in più l’anno». «Poi ci saranno altre sorprese ma già così c’è tutto quello che serve a Fiat per tornare alla quota di mercato che merita in Europa, attorno al 5%».

In risposta alle osservazioni di sindacati e governo circa la riduzione progressiva della produzione nel nostro Paese Imparato sottolinea come «complessivamente la copertura a livello industriale dell’Italia è probabilmente la più ampia in Europa. Vorrei rassicurare chi è preoccupato, perché la protezione dell’Italia a livello industriale è totale. Però vale sempre lo stesso principio: si produce quello che si vende».

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