POLVERE DI (5) STELLE

CONTESTATO: "Siete come il Pd"

Un gruppo di militanti ha interrotto con cori e urla l'intervento iniziale del leader M5s alla kermesse "Nova". Alcuni indossavano una maglia con i volti di Grillo e Casaleggio. "Dimettiti". "Due mandati e a casa". L'attesa per l'esito del voto online (e le mosse del comico) - VIDEO

Si apre con il botto l’Assemblea costituente del Movimento 5 stelle. Appena è salito sul palco il presidente Giuseppe Conte, un gruppo di una ventina di contestatori con una maglietta con la faccia di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio ha iniziato a inveire contro di lui, urlando “dimissioni, dimissioni”. Allontanati quasi subito dal palco, il gruppetto ha continuato a contestare. “Avete dimenticato tutto, siamo nati tra i banchetti, non in un teatro. Siamo nati per strada e oggi ci portano in teatro”. “Siete con Grillo?”, hanno chiesto i cronisti, “Noi siamo con i principi e con i valori. 70mila iscritti cancellati per avere il quorum vergognatevi”, hanno risposto. “La fine è cominciata con la scissione voluta da Di Maio”, ha detto uno di loro davanti ai microfoni, mentre qualcuno ha urlato anche “Siete come il Pd”, “due mandati e a casa”.

Quando sono arrivate le prime urla, il leader del Movimento ha commentato: “Abbiamo aperto anche a chi, in una comunità di 89mila iscritti, ha tentato fin dall’inizio di contestarlo. Ma noi siamo aperti anche al dissenso”, ha aggiunto Conte, coperto dagli applausi e dai cori dei suoi sostenitori, che hanno coperto le voci dei contestatori.

Gli oppositori si definiscono “Figli delle stelle”, un gruppo di iscritti e militanti, in larga parte giovani. Tra questi, l’ex parlamentare del M5s Marco Bella. “Quale partito – ha commentato – cancella 70mila iscritti per vincere una votazione interna? Questa non è democrazia”. Al centro della protesta le operazioni di voto e l’intero processo Costituente. “Non ci ha mandato Grillo – ha spiegato uno dei partecipanti alla protesta – non siamo né per Grillo né per Conte. Sulla maglietta ci sono i volti di entrambi i fondatori del M5s, coloro ai quali ci richiamiamo”. “Abbiamo fatto campagna per l’astensione, questa assemblea non si deve legittimare”, ha aggiunto un altro contestatore. All’esterno del Palazzo dei Congressi, alcuni hanno steso uno striscione con la scritta “SuperNova Flashmov”. “Nova è l’evento, supernova è l’esplosione di tutta la costellazione”. Tra le scritte sulle t-shirt, “il Movimento è leaderless”, “nome, garante e logo non si toccano”, “le idee sono protagoniste, non le persone”. Dopo alcuni scambi di battute con i giornalisti, i “Figli delle stelle” hanno lasciato la sala.

“Nova” è il titolo assegnato alla due giorni conclusiva del “processo costituente” del Movimento 5 stelle, avviato in estate da Conte. La manifestazione – in programma al Palazzo dei Congressi dell’Eur, a Roma, fra oggi, sabato 23, e domani, domenica 24 novembre – vedrà la partecipazione di migliaia di persone (ne sono attese più di tremila) per un fitto programma di tavole rotonde tematiche e una corposa lista di ospiti nazionali e internazionali: gli economisti Joseph Stigliz, Luigi Zingales e Jeffrey Sachs; lo storico dell’arte Tomaso Montanari; giuristi come Michele Ainis, Roberta Calvano e Massimo Villone; studiosi e tecnici del mondo sanitario (Ivan Cavicchi e Nino Cartabellotta); ex magistrati antimafia, oggi parlamentari M5s, Roberto Scarpinato e Federico Cafiero de Raho.

Questi i temi al centro della consultazione: sancire definitivamente il carattere “progressista” del Movimento 5 stelle; definire i passaggi per la stipula di alleanze politiche (o proibirle del tutto); superare il vincolo storico dei due mandati elettivi nelle istituzioni; rinnovare gli equilibri interni eliminando la figura del garante “a vita”, attualmente incarnata da Grillo, oppure rimodularne durata e poteri; insieme alla riforma degli organismi collegiali di garanzia..

Immancabile, la domanda delle domande: se alla kermesse prenderà parte il fondatore e garante Grillo, da mesi in contrapposizione aperta con Conte. “Deciderà all'ultimo”, giura chi lo conosce molto bene e lo sente ancora di frequente. Dall’uscita di scena di Luigi Di Maio, il Movimento si è sempre più “contizzato”. La Costituente ha prodotto un effetto polarizzazione: o con l'uno o con l'altro. Sono contiani la vicepresidente vicaria Paola Taverna, incaricata di tessere la tela delle alleanze locali; col presidente anche i suoi vice, entrambi deputati, Michele Gubitosa e Riccardo Ricciardi, e il senatore Mario Turco. Contiano doc il capogruppo alla Camera Francesco Silvestri, così come gran parte dei parlamentari, da Leonardo Donno a Barbara Floridia. Vicino a Conte, ma non senza distinguo, il capogruppo al Senato Stefano Patuanelli, da sempre sostenitore convinto della necessità del campo largo. Sono invece ritenuti filo-Grillo l’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, che fa parte del Comitato di garanzia del Movimento, l’ex ministro Danilo Toninelli, Collegio dei probiviri, e il tesoriere Claudio Cominardi. Fra i parlamentari che hanno preso le difese di Grillo, la senatrice Maria Domenica Castellone. Chiara Appendino ha provato a interpretare una linea cerchiobottista, mettendo l’accento sulla necessità di ricostruire “l’identità” del Movimento prima di pensare alle alleanze, forte dell’opposizione strenua all’intesa con il Pd nella sua regione, il Piemonte, alle ultime elezioni.

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