Il vaffa di Conte a Grillo: abolito il garante M5s
16:35 Domenica 24 Novembre 2024Finisce con il voto degli iscritti il movimento grillino e nasce il partito contiano. Abolito anche il vincolo dei due mandati. La maggioranza dà il via libera alle alleanze da "progressisti indipendenti". Con la Costituente "è stata tracciata una nuova rotta"
La maggioranza degli iscritti al Movimento 5 stelle ha votato per abolire il ruolo di garante, finora affidato, con larghi poteri, al fondatore Beppe Grillo. Un boato dalla platea di Nova, l’assemblea conclusiva del “processo costituente” M5s in corso a Roma, ha accolto l’annuncio della notizia data dal notaio che ha seguito e certificato la procedura. I sì all'abolizione del ruolo di Grillo sono stati pari al 63,24 per cento, i no al 29,09 per cento, gli astenuti il 7,67. La modifica statutaria è da considerare approvata essendo stato superato, come era già stato comunicato nella giornata di ieri, il quorum della maggioranza degli aventi diritto. “Non mi sarei mai aspettato, lo dico col cuore, di avere il nostro garante di traverso e a gamba tesa. Che ci ha detto da subito, anche formalmente, che c’erano cose di cui non potete discutere. Questo ha creato un corto circuito. Mi è stata offerta la solita logica verticistica, caminetti. Mi sono sottratto. L’Assemblea è sovrana”, ha affermato Giuseppe Conte.
Finisce oggi il MoVimento grillino e nasce il partito contiano. L’ex premier ottiene il consenso su tutta linea. Il 72,08 per cento degli iscritti ha votato anche per superare il limite dei due mandati elettivi nelle istituzioni, una delle “linee rosse” indicate da Grillo come “valori fondativi” del Movimento e quindi immodificabili. Gli stessi iscritti si sono detti favorevoli, con percentuali differenti, alle diverse opzioni in programma, che evidentemente andranno poi ricondotte a una nuova norma: conservare il limite di due mandati ma solo relativamente alla singola istituzione, portare a tre i mandati, differenziare cariche amministrative da cariche parlamentari, ammettere deroghe decise dagli organi dirigenti. Con l’81,20 per cento di voti hanno votato no al divieto di alleanze politiche. Il 36,7 per cento degli iscritti si è dichiarato favorevole a essere considerati progressisti indipendenti.
Qui tutti i risultati delle votazioni
“Siamo progressisti? Dai quesiti direi che siamo progressisti. Siamo progressisti nella misura in cui non ci appartiene la cultura della conservazione. Non ci appartiene la cultura reazionaria – ha spiegato Conte –. Per noi essere progressisti non significa disquisire nei salotti buoni in algide conferenze, ma proteggere diritti e conquiste, e battersi per nuovi diritti”. “Abbiamo pensato questa Costituente per tracciare una nuova rotta, per ascoltare la base, voi iscritti che non ci avete mai lasciato a dispetto delle scissioni e dei tradimenti di qualcuno che aveva contribuito al sogno – ha detto in assemblea Conte dopo le comunicazioni delle votazioni –. Noi rispondiamo con più partecipazione. Il fuoco è vivo, non si è spento, è sempre dentro di noi, il M5s non sarà mai una timida brezza, ma un vento forte”. Poi ha aggiunto: “C’è una cosa che in questi anni mi ha pesato molto. La gente mi fermava per strada e mi diceva Presidente crediamo in te, ma il M5s ma cosa è il M5s? Sapete cos’è il M5s? Quei puntini sono gli schizzi di fango, le accuse infondate dei nostri avversari e di un sistema mediatico che contribuisce a disinformare”.
“Da francescani a gesuiti”. È questa la frase del nuovo stato WhatsApp di Beppe Grillo. Un post che è arrivata mentre si sta chiudendo l’Assemblea Costituente del M5s e prima dei risultati delle votazioni. La frase si accompagna a una foto che ritrae la reliquia del santo nella chiesa di San Francesco a Ripa a Roma. La targa recita: “Sasso dove posava il capo il serafico padre San Francesco”. Nelle votazioni, gli iscritti hanno infatti eliminato il ruolo del garante, che Grillo ricopre. Il “legame” fra le origini del M5s e Francesco è indicato anche dal compleanno del Movimento, che è stato fondato il 4 ottobre, lo stesso giorno della memoria liturgica del Santo di Assisi. La frase di Grillo “da francescani a gesuiti” starebbe quindi a indicare un giudizio sulla trasformazione del Movimento che, secondo il garante, si sarebbe allontanato dalla spinta originale, di umiltà e attenzione agli ultimi.