RISIKO BANCARIO

Unicredit lancia la scalata a Bpm (e scombina i piani del Governo)

Offerta pubblica di scambio da 10 miliardi per acquisire l'ex Banco popolare. Entro giugno 2025 l'Ops sarà completata. Orcel: "Nessuna ambizione su Mps", mentre resta in piedi l'operazione Commerzbank. Spiazzati Palazzo Chigi e Tesoro

Unicredit ha lanciato un’offerta da 10 miliardi per acquistare il Banco Bpm. Si tratta di un’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni dell’istituto di credito guidato da Giuseppe Castagna, il quarto a livello nazionale. L’importo – spiega un nota - è pari alla valorizzazione monetaria del corrispettivo, cioè 6,657 euro per azione di Banco Bpm. La cifra tiene conto anche del prezzo ufficiale delle azioni di Unicredit nell'ultima seduta di venerdì scorso che è pari a 38,041 euro. La mossa del ceo Andrea Orcel arriva nel mezzo dell’operazione per la conquista della tedesca Commerzbank. “Nessuna ambizione”, invece, su Mps assicura Orcel. E questo rappresenta una zeppa per il Governo di Giorgia Meloni che puntava alla fusione di Bpm con Monte dei Paschi di Siena, con l'obiettivo di dar vita a un terzo polo bancario, tutto italiano, passaggio per liberare il Tesoro dalle quote della banca senese. Proprio nei giorni scorsi Bpm aveva acquistato dal Tesoro una quota del 5% del Monte dei Paschi, mentre Anima aveva acquisito il 3%, salendo al 4% nella compagine societaria dell’istituto senese. Con questa operazione, invece, si consolida la diarchia italiana, con due giganti sopra tutti: Intesa Sanpaolo (che in pieno Covid s’era pappato Ubi) e Unicredit. 

L’integrazione di Banco Bpm con Unicredit rappresenta, per entrambi, un’opportunità di “crescita ideale”. È  quanto si legge nel documento dell’Ops. Aderendo all’offerta, tutti gli azionisti di Banco Bpm trarrebbero “beneficio dall’aggregazione con Unicredit, in quanto diventerebbero protagonisti di una iniziativa imprenditoriale di eccellenza promossa da un autentico gruppo pan-europeo con presenza globale qual è il gruppo bancario Unicredit. L’offerente avrebbe infatti la possibilità di accelerare e rafforzare ulteriormente la creazione di valore delineata nel piano strategico Unlocked 2022-2024 mediante l’aggregazione di una banca che presenta un profilo coerente con gli obiettivi strategici descritti”.

Unicredit prevede che l’esecuzione dell’offerta di scambio su Banco Bpm “sarà completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi” e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi. L’istituto ricorda di avere “una solida esperienza in acquisizioni integrate con successo, con le competenze e le conoscenze gestionali necessarie per eseguirle in modo efficiente”.

“Con questa acquisizione di uno dei nostri obiettivi storici, rafforziamo la nostra posizione in Italia, e al contempo incrementiamo ulteriormente il valore che possiamo creare per i nostri stakeholder in quel mercato così come per i nostri azionisti” afferma Orcel, commentando l’offerta pubblica di scambio lanciata su Banco Bpm. “L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici – ha proseguito –. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, Unicredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida”.

L’Ops volontaria su Banco Bpm è autonoma e indipendente dall’investimento effettuato da Unicredit nel capitale sociale di Commerzbank. Le discussioni relative a Commerzbank sono state già prolungate nel rispetto delle prossime elezioni degli stakeholder della banca (in Germania a febbraio). La posizione rimane un importante investimento con protezione in caso di ribassi e con sostanziale potenziale “upside”.

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