Sbarra (Cisl), "da Cgil e Uil approccio pregiudiziale"

"Con le controparti ci si misura sul merito. Da quattro anni c'è un pezzo del sindacato italiano che proclama sistematicamente scioperi generali. Delle due, l'una: o abbiamo sindacalisti che non ne azzeccano una ai tavoli e non portano risultati da prima del governo Draghi oppure forse un approccio preconcetto, pregiudiziale c'è. Vedo un problema grave nella qualità nella rappresentanza di alcune sigle. Poi ognuno è padrone a casa propria, rispettiamo anche se non condividiamo le scelte degli altri". Lo rimarca il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ospite di "Giù la maschera" su Rai Radio1, a proposito dello sciopero generale del 29 novembre proclamato da Cgil e Uil, il quarto consecutivo contro la manovra. Sbarra insiste sulla via di "lavorare attraverso il dialogo e la contrattazione per portare a casa risultati" e sottolinea che la Cisl "ha sempre avuto un linea di assoluta autonomia rispetto ai governi, indipendentemente dal loro colore politico. Ci sembra invece che i criteri siano un po' più ballerini dall'altra parte". Lo sciopero generale "è l'estrema ratio del conflitto sindacale, uno strumento da utilizzare con responsabilità, quando altre vie di confronto risultano impraticabili. Poi per noi lo sciopero non è un tabù, va usato quando ha senso", insiste Sbarra, respingendo "un modello sindacale che non fa altro che dire no". La legge di stabilità "recepisce molte istanze che abbiamo avanzato in questi mesi. E' tuttavia da migliorare. Bisogna tornare indietro sui tagli degli organici alla scuola, bisogna aumentare maggiormente le pensioni minime, ripristinare le risorse per il fondo automotive. Serve un deciso taglio delle tasse sul ceto medio. Vogliamo continuare il dialogo e il confronto con il governo", conclude il leader della Cisl. 

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